“Paterson” – La poesia della vita quotidiana

Che cos’è l’arte? In questa domanda, alquanto vaga, si cela la definizione dell’arte stessa. L’arte, intesa come concetto o anche come opera d’arte singolare, rispecchia ciò che prova lo spettatore, il lettore o l’ascoltatore in qualsiasi forma esse siano. Il pubblico stesso deve rispondere alla domanda con le proprie emozioni. L’arte è diversa per tutti, quindi ogni risposta a modo suo è giusta e ognuno può trovarvi un qualcosa di estremamente soggettivo. Ed è in questa piccola grande perla di Jim Jarmusch (Coffee and Cigarettes, Only Lovers Left Alive) che possiamo ammirare una vera e originale opera d’arte moderna. Un film dove ogni persona sicuramente verrà toccata in modo non semplicemente diverso, ma personale e intimo.

Il film ambisce a unire la settima arte con la delicata, dolorante bellezza della poesia. Lo stesso titolo del lungometraggio, Paterson, è un grandissimo punto di riferimento e simbolo che ha una immensa importanza in tutta la durata della storia. Il protagonista (Adam Driver) si chiama Paterson, la città dove si trova si chiama Paterson e anche il compendio delle poesie dell’autore preferito del protagonista si intitola Paterson. Si parte così dal presupposto che questo film si soffermi molto sul sottile significato e sul peso dei simboli che vengono presentati al pubblico. Come in un’opera d’arte bisogna svelare il significato di questi simboli. Non a caso il giovane protagonista, che è un autista d’autobus, un marito devoto e innamorato, è anche e soprattutto un poeta che si nasconde involontariamente dal mondo. Ma questo piccolo dilemma interiore del personaggio non dà fastidio, anzi ogni possibile problema che viene posto in questa storia non scaturisce nessuna reazione immediata o esplosiva nell’esistenza e nella dinamica dei personaggi. Forse questa è un’elegante provocazione data dal regista stesso, che offre moltissime situazioni dove la trama potrebbe prendere un verso drammatico, violento, pauroso, inquietante e invece si risolve come lo scorrimento tranquillo della corrente di un fiume, proprio come in una delle poesie di William Carlos Williams in Paterson. Questo film insomma è un omaggio ai dettagli più piccoli nella vita di ogni essere umano che, come si nota attraverso i personaggi, li toccano e scorrono attraverso loro come quel fiume nella poesia.

Jarmusch, che ormai è un ospite fisso al Festival di Cannes, suggerisce in un’intervista che “questo film sia un antidoto al dramma“, all’azione e all’adrenalina che il cinema ci offre oggi giorno. Tutto nella sua pellicola, invece, si concentra più sulla variazione, sui piccoli cambiamenti dei personaggi, sulla musica, sulle visuali, sui giorni (la storia si propaga durante sette giorni, per sottolineare la variazione del tempo), mentre viene a mancare un conflitto sovrastante che porti a mettere alla prova i personaggi, come sarebbe di norma.

Se proprio dovessimo assegnare un genere a questo film, si potrebbe definirlo come una storia romantica di due persone che abitano insieme ma si rispettano, si amano e si apprezzano nel modo più puro e delicato possibile. Potrebbe essere inoltre definito come una storia che tratta di esistenzialismo, nella quale il protagonista vive la sua vita carica di routine e, al contempo, di cambiamenti sottili, che danno vita alle sue poesie. In qualsiasi categoria si decidesse di mettere quest’opera, alla fine spetta solo al pubblico tale compito. Questa è la libertà che lascia Jarmusch, proprio come un vero artista che lascia libera interpretazione all’individuo.

Infine, si può dire che Paterson è uno dei film più inaspettati e affascinanti di questa stagione, riuscendo a creare un mondo interessante senza che vi sia un problema cruciale. Un mondo che dall’esterno potrebbe sembrare superficiale e grigio, ma che dentro racchiude tematiche per ogni persona, con personaggi diversi ma con caratteristiche comuni, con difficoltà con le quali ognuno si scontra in un determinato momento della propria vita. Questa opera cinematografica è un vero testamento all’originalità e alla bravura che il cinema contemporaneo ha da offrire, rendendo omaggio sia all’arte moderna in generale, sia sopratutto all’importanza del romanticismo poetico presente nella nostra vita quotidiana.


Fonti

Wikipedia

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