Ennio Morricone ed il fascino dell’imperfezione

Il brano in questione è “The Crisis“, composto da Ennio Morricone ed utilizzato come colonna sonora nei film “La leggenda del pianista sull’oceano” e “Sette anime“. Esso gira, interamente, sulla presenza di una nota sbagliata. Una nota che rappresenta un’imperfezione, che può sembrare un errore ma che, con il crescere della musica e con la melodia prodotta dagli altri strumenti, viene valorizzata e resa più dolce nella sua stonatura.

È difficile limitare il concetto prodotto da un atto come questo solamente al campo musicale. Un’imperfezione, nella musica, è di solito considerata una mancanza di attenzione, o addirittura una mancanza di talento. Invece, quando ci si immerge in questo brano (non solo con l’udito, ma anche con le emozioni, i ricordi, un pizzico della propria personalità e delle proprie vicissitudini), ci si scopre molto più vicini alla nota sbagliata di quanto si potesse immaginare. Questo perché, nonostante le sovrastrutture, le apparenze e le belle cose che possono circondare qualsiasi persona, quella nota sbagliata, in qualche misura, la portiamo tutti quanti dentro. Può essere un ricordo, può essere un rimpianto, può essere quel qualcosa che non è andato esattamente come sarebbe dovuto andare e che ci ha lasciati un po’ stonati, che ci ha regalato un po’ di imperfezione interiore. Morricone, nella composizione di questo brano, ha deciso di utilizzare un linguaggio comprensibile non soltanto ai musicisti (per quanto le ragioni tecniche di questa stonatura, probabilmente, possano essere comprese solamente dagli appartenenti a questa categoria), ma anche a chi, trovandosi a guardare uno dei due film precedentemente citati o venendo a conoscenza di tale traccia in altro modo, ha trovato (o ritrovato) una parte di sé che reca quella stessa imperfezione, quella stessa nota sbagliata.

Probabilmente bisognerebbe essere nella testa del maestro Ennio Morricone per capire appieno le sue ragioni, che cosa lo abbia ispirato ed in quale magico cassetto della sua testa abbia trovato le note giuste per comporre un simile capolavoro. Capolavoro non solo sa di musica, ma che può raccontare qualcosa di chiunque lo ascolti. Di chiunque porti dentro di sé un’imperfezione così dolce.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.