Austria: l’appello di Gertrude

“Ho visto tutto questo già una volta…e sono ferita e spaventata”. Questo era l’appello di Gertrude. Le parole dette con paura e tristezza. Ma anche speranza. La speranza che quello che ha visto 70 anni fa non succeda di nuovo. Sì, perché dopo 70 anni tutto sarebbe potuto tornare com’era. Ma per fortuna, e forse anche per merito del suo appello lanciato per il web, così non è stato.

Gertrude contro Hofer

Gertrude ha 89 anni ed è Austriaca. Ha visto la guerra civile nel 1934, ha visto la Seconda Guerra Mondiale e ha visto Auschwitz. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu infatti deportata insieme alla sua famiglia nel tristemente noto campo di concentramento. Il suo incubo era che la storia ancora una volta si potesse ripetere. Perciò ha usato la rete, per attirare l’attenzione dei giovani elettori e per lanciare il suo grido. In Austria le presidenziali del 4 dicembre sono state una corsa a due tra i Verdi di Alexander Van der Bellen e il partito ultranazionalista di Norbert Hofer.

Erano proprio quest’ultimo candidato e il suo partito a preoccupare la donna e a richiamare alla sua memoria il partito Nazista. Il partito stesso affonda infatti le radici nel passato più buio del Paese, essendo stato fondato da un ex generale delle SS. Altre caratteristiche che richiamano il nazismo sono sicuramente la facile retorica populista, oggi diffusa in Europa e nel mondo, e la politica anti-migratoria. La politica contro le migrazioni è quotidianamente presente, secondo Gertrude, con gesti di umiliazione e denigrazione contro i rifugiati ed è alimentata dalle agghiaccianti parole di Hans-Christian Strache. Il membro di spicco del Fpö ha detto: “Una guerra civile, a causa del numero dei migranti, nel medio termine non è improbabile”.

Una guerra contro l’estremismo?

Anche gli storici richiamano al nazismo: non solo lo rivedono nel Fpö , ma anche nelle caratteristiche del suo elettorato. Tutte le grandi città sono per i verdi, mentre tutte le zone rurali votano per la destra, in questo caso per l’estrema destra. La maggior parte delle persone con una bassa scolarità si schiera dalla parte di Hofer, mentre dall’altra parte l’80% dei laureati vota invece per Van der Bellen. La situazione era stata ulteriormente infiammata dalle accuse mosse contro i verdi che avrebbero commesso brogli elettorali nella seconda votazione di maggio. Brogli in parte accertati e condannati dalla corte costituzionale che ha decretato appunto  la necessità di ripetere il ballottaggio in tutto il Paese.

Il disperato appello di Gertrude è stato però ascoltato e Van der Bellen è riuscito a vincere con il 53,7% dei voti. La maggioranza non è alta e dovrebbe far suonare l’allarme in tutti i Paesi d’Europa che, a loro modo, stanno affrontando una guerra contro il populismo e le sue derive estremistiche. La guerra contro l’estremismo appare ancora lunga a Gertrude, in molti Paesi è già stata persa, ma non in Austria.

 

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