I colori del genio

Per la regia di Michael Grandage, Genius è uno dei grandi film attesi del 2016. Opera di debutto del registra, fino a questo momento impegnato nella direzione di opere teatrali.

Il film è ambientato a New York, 1929. Un uomo elegante entra nel suo ufficio in centro e viene subito accolto da un collega che lo “costringe” a leggere un manoscritto lungo 1100 pagine. Inizialmente riluttante, quando l’uomo comincia a leggere, non riesce più a distogliere lo sguardo da quelle parole. A fine lettura sembra quasi interdetto ma nei suoi occhi si intravede un barlume di felicità: la gioia di aver scoperto un genio.

Max Perkins (Colin Firth), la persona in questione, è un editore che vanta Fitzgerald (Guy Pearce) e Hemingway (Dominic West) tra i suoi clienti. Ma il manoscritto che ha preso in lettura è di un personaggio nuovo, controverso, geniale ma allo stesso tempo anticonvenzionale, soprattutto per l’epoca in cui visse. È Thomas Wolfe (Jude Law), futuro autore di grandissimo successo, amante della vita e della musica jazz suonata nei bassifondi newyorkesi. I due, come si vede nel film, intraprenderanno un percorso di amicizia e di lavoro lungo una vita che li cambierà entrambi, coinvolgendo anche le rispettive famiglie.

C’è un altro aspetto del film, che va oltre la trama, sicuramente meritevole di attenzione: i colori. Il colore in questo film è praticamente assente. Riflette alla perfezione l’epoca in cui è ambientato: cupa, quasi misteriosa, conformista, tutta uguale a se stessa. Il colore del film trasmette anche lo stato d’animo dei suoi personaggi, di quanto li circonda. Quando Max e Thomas tornano a casa, lo schermo si illumina di colori (non accesi, ma si nota la differenza), come a farci intendere che solo lì essi stanno bene e riescono a produrre i loro lavori migliori. Thomas è iperattivo, scomposto, frenetico, così come la sua scrittura, mentre Max è freddo, composto, tagliente come la matita rossa che utilizza per eliminare quelle parti di testo ritenuti inutili o superflue per la pubblicazione. Entrambi svolgono un lavoro difficile e compiono molti sacrifici per portarlo avanti.

Questo film trasmette una passione sfrenata per la letteratura e come questa possa essere influenzata da quanto sta attorno a chi fa di essa la propria ragione di vita. Ma soprattutto trasmette umanità, amore e amicizia. E’ un film intenso: un film duro e commovente allo stesso tempo. L’elemento chiave del film? Il cappello che porta in testa Max.

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