Vivere su altri pianeti? Forse nel lontano futuro: la terraformazione

Uno dei più grandi desideri consci ed inconsci dell’uomo è sicuramente quello di espandere i propri orizzonti e confini per esplorare il più possibile quella che è la nostra dimora aggiunta, la nostra realtà: in parole povere, il nostro universo. Lo abbiamo già fatto nel passato prossimo e recentemente, con l’esplorazione di numerose lune (oltre naturalmente alla nostra), di pianeti vari (come Marte, Giove, solo per citarne alcuni) e siamo perfino riusciti  ad atterrare su un asteroide.

Tutti questi grandi traguardi possono sembrare sicuramente il frutto di una tecnologia che non fa altro che progredire, permettendoci di sognare sempre più in grande; tanto in grande che da tempo si fantastica in merito alla possibilità, in un futuro lontano, di colonizzare altri mondi e pianeti agendo sul clima, e rendendoli perfettamente abitabili dalla nostra civiltà.

Il termine preciso di questo processo è terraformazione, calco della parola inglese terraforming: il procedimento artificiale per cui è possibile abitare una luna o un pianeta che non sia quello terrestre.

Il processo di terraformazione, possibile in linea puramente teorica, è stato pensato soprattutto per quei pianeti che sono molto simili alla Terra, come Marte e Venere. La necessità e l’esigenza di pensare ad un simile atto non parte solo da un presupposto di tipo puramente colonizzatore; è chiaro che le risorse della Terra non sono infinite, e prima o poi finiranno. Da qui il bisogno di pensare, molto in là nel futuro, ad una possibile nuova “casa” che possa permettere alla popolazione terrestre futura di godere degli stessi privilegi in termini di sostentamento alimentare, cosa impossibile da garantire a tutti nel momento in cui le risorse energetiche della Terra satureranno.

La terraformazione non è tuttavia possibile per tutti i tipi di pianeti; è necessario infatti che vi siano dei parametri base compatibili con la nostra vita, come quelli essenziali di pressione, temperatura e gravità. Un pianeta gassoso come Giove, per esempio, difficilmente potrebbe essere terraformato, a meno che non si utilizzi una tecnologia tale da stravolgerne completamente la natura di pianeta gassoso e non si intervenga in maniera massiccia sulla creazione di un ambiente vivibile e gravitazionalmente adeguato attraverso una tecnologia attualmente impensabile.

Il pianeta che pare essere più probabile per un progetto teorico di questo tipo è Marte: con un diametro di circa la metà rispetto a quello terrestre, è anche uno dei pianeti più studiati del Sistema Solare, condizione necessaria per poter preparare un piano che possa mettere in evidenza le possibilità ingegneristiche planetarie di terraformazione del pianeta. Ci sono però numerosi problemi, come un’ atmosfera estremamente rarefatta e quasi completamente priva di ossigeno e il fatto che, rispetto alla Terra, non c’è nessun campo magnetico che potrebbe proteggere la superficie dai raggi cosmici e dalle radiazioni provenienti dal Sole.

La Terraformazione di Venere è anch’essa uno dei progetti su cui un’eventuale civiltà avanzata potrebbe tentare, nonostante abbia problematiche di fatto opposte rispetto a Marte: un’atmosfera fin troppo densa di anidride carbonica con una pressione 90 volte quella terrestre, una temperatura di circa 480 °C e la quasi totale assenza di acqua sul pianeta. Un altro fattore determinante è che la rotazione di Venere è lentissima, tanto che un giorno su Venere ne conta 243 terrestri: in questo modo, si ha un un intervallo giorno-notte di 121,5 giorni, sempre terrestri. Nonostante queste difficoltà, sono stati proposti numerosi stratagemmi di terraformazione, come la creazione di immensi scudi solari per abbassare la temperatura e, in secondo luogo, il bombardamento del pianeta con asteroidi o meteoriti carichi d’acqua per immetterne una buona quantità iniziale.

Attualmente tutti questi progetti sono solo fantasticherie e vera e propria fantascienza, un puro esercizio di immaginazione per il nostro futuro galattico – probabilmente, prima o poi inevitabile – ; ma non possiamo sapere se, con l’avanzare dei secoli e dei millenni, un giorno avremo una tecnologia talmente avanzata da poter plasmare un corpo celeste a nostro piacimento. Sicuramente, e questo è certo, lo sapranno le generazioni future!

 

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