Abbiamo visto gli animali fantastici

Ebbene sì! Lo abbiamo visto il primo giorno di programmazione e, con la giusta misura, lasciateci dire che è meraviglioso, continua ad essere magico, ancora più magico di Harry Potter!

Con questo nuovo film non solo la Rowling ha dato libertà al suo estro creativo -in quanto grande strega ammaliatrice di comuni babbani, che sognano di essere magici- ma è riuscita anche a dare rappresentazione a storie ed ad alcune ambientazioni fuori patria, nelle ex colonie inglesi, espandendo gli orizzonti europei e regalandoci una visione più universale, di cui Hogwarts, Harry e tutti i volti a noi noti sono solo piccole briciole.

Da una Londra moderna e contemporanea infatti si viaggia nello spazio, indietro nel tempo fino agli inizi fuligginosi di una metropoli che comincia a conoscere il suo potenziale industriale -come altro poteva essere descritta una New York degli anni ’20? Nella città, le relazioni tra mondo magico e babbano sono affidate alla rigida -e alquanto antiquata- disciplina del MACUSA, ovvero il Magico Congresso degli Stati Uniti d’America -che corrisponde al Ministero della Magia britannico- cui fa capo la presidentessa Seraphina Picquery -portata sullo schermo da Carmen Elizabeth Ejogo.

Le noie -o il divertimento- iniziano quando a sbarcare sul suolo americano sarà Newt ScamanderEddie Redmayne, già iconico quanto lo fu Daniel Radcliffe per Harry Potter-, magizoologo in viaggio con una valigetta piena di molte specie di animali – “the fantastic beasts” del titolo – che ha salvato da diversi cacciatori e di cui si prenda cura. Il signor Scamander è solo di passaggio a New York ma, a causa di un errore, un No-Mag -nome poco ortodosso per riferirsi ai babbani in America- apre la valigetta rilasciando alcuni animali, che creano scompiglio nella città e che cominciano ad essere indicati -a torto- come i responsabili di alcune fatalità e iniziano ad essere visti come possibili minacce che potrebbero smascherare il mondo dei maghi e delle streghe.

Un film dai toni molto comedy rispetto ai più adulti capitoli finali di Harry Potter -dal quarto film “Harry Potter e il Calice di Fuoco” fino alla fine della saga, le ambientazioni, i dialoghi e le scene assumono toni molto più cupi e dark, arrivando ad accarezzare e approfondire il tema della morte, della solitudine, ma soprattutto della paura, completando il processo di crescita di Harry e dei suoi amici. Il risultato finale è un lavoro che lascia gli spettatori con gli occhi pieni di “maraviglia” -citando Giambattista Marino in tempi e situazioni molto diversi, e ci perdonerà per questo!- e che permette di conoscere la spettacolarità degli animali fantastici del mondo magico ma, soprattutto. stuzzica per il ruolo che Newt e l’auror Porpentina “Tina” GoldsteinKatherine Waterston– potrebbero avere rispetto i futuri sviluppi –tanto chiaccherati– con il mago oscuro Gellert Grindelwald.

Ma i veri protagonisti non sono gli attori e i loro personaggi: gli animali sono vivi in ogni scena, in ogni fotogramma anche quando effettivamente non compaiono, e sono magnifici e maestosi ma anche simpatici animaletti che rimangono nel cuore con il loro modo di essere; affascinano, lasciando un lampo negli occhi di chi li osserva: dal più piccolo batuffoletto colorato -simile a un gufo- a un maestoso grifone dorato -che ricorda e, lo dico a cuor leggero, il simbolo di una delle scuole di Ilvermorny, Tuono Alato (Thunderbird), che ci rimanda, per alcuni versi, allo spirit animal del britannico Grifondoro.

  • Non conoscete tutte le case di Ilvermorny? Poco male, potete informarvi qui.

Che siate nostalgici o solo curiosi, noi consigliamo caldamente questo nuovo inizio magico che -nonostante parta facilmente grazie all’eredità potteriana- promette bene come partenza per le prossime future quattro pellicole, che la Warner Bros, ma specialmente la Rowling, ci hanno assicurato.

Per la regia di David Yates -già amico conosciuto-, “Animali Fantastici e dove trovarli” è al cinema dal 17 novembre. Di seguito il trailer finale in italiano.

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