Afrodisiaci: ad ognuno il suo

La  parola “afrodisiaco” deriva dal nome della dea greca Afrodite, protettrice dell’ amore, della bellezza e della fertilità. Di che cosa si tratta non è un mistero per nessuno: “sostanza atta a eccitare lo stimolo e il potere sessuale”, per citare la voce del dizionario della lingua italiana.

Ma allora, se queste sostanze – e tutto sommato non solo loro – sono così magiche, se favoriscono il raggiungimento di qualcosa di così bello, non vorremmo saperne tutti di più? E’ risaputo che il mercato farmaceutico è saturo di pilloline, pastigliette, elettuari, unguenti e chi più ne ha più ne metta, ideate, prodotte e commercializzate per dare un aiutino ad alzare il morale e non solo nell’ intimità. Ma, al di fuori del mondo delle soluzioni clinicamente testate, è facile stilare una lista di cibi e bevande che favoriscono la stimolazione della libido. Dagli eccitanti come la caffeina e il ginseng, alle bevande alcooliche che indeboliscono i freni inibitori, senza dimenticare tutti qui cibi le cui proprietà eccitanti stanno nel calderoni di luoghi comuni e miti popolari.

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Poi è il turno degli afrodisiaci più personali: chi non ha in mente una situazione, un’ immagine, una parola, che se ricreata, ammirata o detta fa scattare la molla? L a cosa affascinante da sottolineare è che, questi punti deboli soggettivi innescano reazioni decisamente più strong di qualsiasi bicchiere di vino.

Ficcando un po’ il naso nell’intimità altrui si ricevono le risposte più varie. Tra le più classiche e gettonate troviamo: massaggi, grattini e baci sul collo. Le situazioni di intimità insomma, che presuppongono un contatto fisico e che, vuoi per la delicatezza del tatto nel momento del gesto, vuoi per il fatto che toccano punti sensibili del corpo, fanno un attimo perdere a tantissimi e tantissime le coordinate.

Al secondo gradino, per originalità, troviamo il profumo. Che sia esso artificiale, di una crema, di acqua di colonia o di profumo vero e proprio – o naturale -, per gran parte delle persone l’ amore passa per l’olfatto.

Scendendo sempre più nel particolare troviamo i sussurri. La voce bassa, le parole dell’ altro percepite a stento, come unico suono in un’ atmosfera silenziosa.  E, rimanendo nell’ambito delle parole dette, e crescendo di originalità abbiamo il complimento inaspettato: l’adulazione per qualche abilità inaspettata che si è stati capaci di dimostrare. O ancora gli insulti – specialmente il sentirsi dare dello “stronzo” – pare mandino fuori di testa alcuni uomini.

Passando alle situazioni si raccolgono idee davvero agli antipodi: chi parla di calore e luce del fuoco di un camino, chi parla di pioggia e corpi fradici immersi nella natura.

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Poi c’è il magico capitolo dell’ abbigliamento con l’infinita carrellata, nella quale jeans aderenti, schiene nude e parigine battono le scollature e nella quale compaiono immagini inaspettate come gli uomini in camicia con collo alla coreana.

Ma tra tutte ci sono le più specifiche, spesso anche inimmaginabili situazioni, di cui alcune meritano veramente di essere riportate: come un uomo efficiente in abito lavorativo o accademico, una donna mentre mangia gli spaghetti al pomodoro o mentre si lega i capelli.

Si, ce ne sono di incredibili, in gioco è scoprire quelli di chi si ha davanti e fare mistero dei propri.

P.s. intanto, per andare sul sicuro, ostriche, champagne, zafferano, cioccolato, cardamomo e peperoncino, sono sempre una garanzia.

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