Leonardo Fioravanti, il fenomeno italiano del surf mondiale

di Federica Trucchia

 

Il giovane atleta di Cerveteri, dopo aver battuto qualche mese fa in Australia la leggenda del surf Kelly Slater, il Valentino Rossi delle onde, ora punta al titolo tra i giganti del mestiere e sogna Tokyo 2020; adora gli AC/DC e nella sua playlist non può mancare Eminem.

Leo tra qualche mese farà diciannove anni, ma per lui l’età è un fattore di mera statistica e questo perché fa già parte dei migliori surfisti del pianeta. A gennaio 2015, sul celebre Pipe dell’isola di Oahu, alle Hawaii, fu vittima di un rovinoso infortunio. Travolto da un’onda, sbatte la schiena con violenza sul reef, procurandosi una frattura alla vertebra. Da lì il dilemma e la preoccupazione: “È tutto finito?”. 6 mesi d’inattività, fino a diventare campione del mondo Under 18 sulle onde di Oceanside, in California, esattamente un anno fa. Ora punta di nuovo al titolo, ma questa volta tra i grandi!

Lo scorso aprile, in Australia, al Drug Away Margaret River Pro, gli si presenta l’occasione della vita: gareggiare con il leggendario Kelly Slater. “Ho fatto di tutto per arrivare a questo punto, lui ha 44 anni e non si sa quando si ritirerà. Io potrò dire un giorno ai miei figli di aver gareggiato contro il più forte di tutti i tempi. Non esisterà mai nessuno come lui”. È davvero difficile comprendere quello che sta provando in questo momento Fioravanti, perché il suo mito, quel giorno, l’ha anche battuto. Lo stesso Slater, leggenda vivente del surf, è presente in The Arrival, video di cui Leo è protagonista insieme ai compagni di team Zeke Lau e Kanoa Igarashi. Il filmato è girato alle Fiji e dimostra tutto il talento di Fioravanti; per chi non avesse avuto ancora modo di osservarlo.

Nell’immaginario, il più delle volte si crede che il mondo del surf abbia connotazioni rock’n’roll, basti pensare a Point Break, Un Mercoledì Da Leoni e al ruolo di Heath Ledger in Lords Of Dogtown. Leonardo è un vero atleta, al suo livello quello che conta è la testa. C’è sempre l’oceano di mezzo ed è necessario calcolare tutto ed essere pronti; non sai mai cosa abbia in serbo il mare. Infatti, non ascolta mai musica prima di una gara, preferisce parlare con l’allenatore e osservare cosa accade fuori e dentro l’acqua. Competizioni escluse, ha una passione per l’Hip Hop, R’n’B e il Rock. Nella sua playlist non possono mancare: Dj Snake, Rihanna, Eazy-E, Major Lazer, The Chainsmokers e i brani di Adele. Pezzi come Lose Yourself di Eminem e TNT degli AC/DC, per lui, hanno qualcosa di particolare.

Leonardo, classe ’97, ha cominciato a surfare all’età di quattro anni, seguendo l’esempio di suo fratello Matteo, surfer della nazionale italiana; da quel giorno non ha più smesso. È un ragazzo umile, ma molto determinato. Da quando ha compiuto undici anni, ha iniziato a vincere i primi titoli, ha girato il mondo, dagli Stati Uniti all’Australia. Ora vive da un paio d’anni in Francia, a Hossegor, ma non ha mai perso quel forte accento romanesco, il suo sorriso e la passione per l’Italia. Il suo sogno? Le Olimpiadi di Tokyo 2020. “C’è poco da dire, se provo a immaginarlo ho la pelle d’oca. Il surf alle Olimpiadi sarà qualcosa d’incredibile”.

 

 

Credits: www.quiksilver.com

www.redbull.com

 

 

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