Passato e futuro: il riuso degli edifici

Quando se ne parla per la prima volta è il 22 dicembre del 2015: come utilizzare gli edifici appartenenti allo stato? A chi affidare dei bene per rilanciarli nel sociale?
È stato finalmente approvato il decreto di quel famoso 22 dicembre 2015 che prevede l’utilizzo di edifici dello Stato per la realizzazione di centri dedicati all’arte, alla musica, alla danza e allo spettacolo.
Come era già stato fatto per i fari abbandonati, per le stazioni ferroviarie e per altre abitazioni statali non più utilizzate, ora molte strutture come caserme, scuole militari, palazzi e case di proprietà dello Stato saranno messe a disposizione al fine dello sviluppo di attività artistiche e culturali. Doppia opportunità: dare una seconda chance ai luoghi che sono in declino e offrire agli italiani la possibilità di mettersi in gioco per primi, o comunque partecipare come spettatori di quanto sta per accadere. Gli spazi potranno essere occupati da associazioni di artisti e cooperative purché presentino progetti la cui durata sia di almeno di 10 anni.

Il quid che fa risaltare questo progetto? Il canone mensile; canone che non dovrà superare i 150 euro, a cui andranno aggiunte le spese di manutenzione. Eventuali spese di locazione potranno essere sostenute anche tramite l’utilizzo di sponsor, mentre per le spese di manutenzione straordinaria si potrà accedere a contributi a fondo perduto.
Le associazioni che si renderanno protagoniste di questa imprese, per accedere ai bandi dovranno avere dei requisiti:
– l’interdisciplinarietà tra diversi settori artistici
– la possibilità di ospitare artisti provenienti da tutto il mondo
– la sostenibilità economica dei progetti
– l’età media degli artisti ospitati non dovrà superare i 35 anni.
– Collaborazione con il territorio circostante, rispettando le tradizioni culturali locali, organizzando attività aperte al pubblico e mantenendo una gestione eco-sostenibile dell’immobile.

La scelta degli immobili e le varie assegnazioni saranno guidate tramite un dialogo tra l’Agenzia del Demanio e Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Se siete interessati, vi consigliamo di consultare il sito del Mibact a partire dal prossimo 30 gennaio.

Milano non aspetta a muoversi e subito affida gli spazi dimessi a giovani e associazioni culturali, per far vivere ai giovani una Milano divertente, ma conscia del valore culturale che porta insita in sé.

“Il riuso temporaneo come occasione per riqualificare molti spazi di Milano e creare nuove attività e occupazione” è il motto che guida questo progetto a Milano.

Recuperare edifici e aree abbandonate o di prossima trasformazione con progetti legati al mondo della cultura e dell’associazionismo. Questi gli obiettivi del protocollo d’intesa che il Comune di Milano ha sottoscritto con il Diap Politecnico e l’associazione Temporiuso.net, per rendere noto il patrimonio edilizio in stato di abbandono, di disuso o in attesa di trasformazione della città, dando vita a una rinascita guidata da associazioni culturali, artigiani, turismo low cost, attività in fase di start up.

“Esistono ancora molti spazi abbandonati e in stato di degrado anche in zone centrali della città. Con questa iniziativa, che non comporta spese per l’Amministrazione comunale, vogliamo mettere in rete queste aree, offrendole al mondo dell’associazionismo, dell’artigianato e delle arti: è un’opportunità, in modo particolare per le realtà giovanili, per ottenere una sede dove realizzare progetti e sviluppare la creatività”, ha dichiarato l’assessore all’Area metropolitana, Decentramento e Municipalità, Servizi civici del Comune di Milano Daniela Benelli.

Il protocollo prevedere la mappatura degli spazi abbandonati o inutilizzati e l’avvio di progetti pilota di uso temporaneo a partire dalle richieste di associazioni e comitati.
Una delle attività che sono state proposte riguardano le “Giornate del riuso temporaneo”: un tavolo cittadino di tre giorni dove Amministrazione comunale, privati, associazioni culturali, cittadini, esperti di arte si confronteranno sui progetti e la disponibilità di spazi sul territorio.
Dopo questa fase si passerà ai bandi per il riuso temporaneo, cui seguiranno i primi progetti. Il fine di tutto questo progetto è quello di far sì che queste azioni diventino quotidiane per dare luce a Milano.

Occasione, seconda opportunità, miracolo? Milano torna a dar vita anche in quei luoghi dimenticati da tempo. E l’italia non è da meno!

Fonti https://www.rockit.it/news/stato-edifici-abbandonati-bandi-pubblici-utilizzo

Credis
https://lovelymilano.files.wordpress.com/2015/04/milano-ex-ansaldo-sala-a-ingresso.jpg
http://www.impresedilinews.it/files/2015/03/04-fig.4aa.jpg

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