Stranger Things, questo il nome del nuovo original show targato Netflix. In realtà tanto valeva chiamarlo Super8 o Fringe, E.T., X-Files, a voi la scelta. Sì, perché di originale Stranger Things ha solo il mosaico di citazioni che lo compone. Questo non vuol dire che non crei dipendenza, e come non potrebbe, è un omaggio agli anni ’80 e al cinema di Spielberg: un calderone di tutto ciò che è lo Sci-Fi, ma non bisogna essere nerd per amarlo.
Creato dai fratelli Duffer, Matt e Ross, quelli di Hidden (thriller del 2015) e Wayward Pines, per cui hanno scritto alcuni episodi, Stranger Things non omaggia gli anni’80 soltanto citandoli, li ha ricreati.
La storia va più o meno così: il 6 novembre 1983 in Indiana, il 12enne Will Byers svanisce all’improvviso. Il giorno seguente appare una misteriosa ragazza dalle strane abilità; si chiama Eleven e sembra sapere dove si trovi Will. Mike Wheeler, Dustin Henderson e Lucas Sinclair sono i migliori amici di Will. Joyce Byers (Winona Ryder) è la madre e Jonathan Byers il fratello. Chief Jim Hopper, è invece lo sceriffo, mentre Nancy Wheeler è la sorella di Mike. Ognuno di loro comincerà la sua indagine personale per scoprire dove si trovi Will e cosa si cela dietro la sua scomparsa. Più si avvicinano alla verità, più si troveranno in pericolo: dovranno affrontare una sinistra agenzia governativa, ma il più insidioso di tutti è una forza sconosciuta che cerca di divorarli tutti.
Insomma, ha tutti gli elementi per diventare lo show dell’estate 2016. Eccitante, straziante e a volte spaventoso, sa come tenere attaccati allo schermo. Se poi riconoscete le tessere sparse di riferimenti cinematografici, diventa una vera e propria caccia alla prossima citazione, un mistero nel mistero insomma. Per 8 puntate accompagnerete questi ragazzini nella loro ricerca e li vedrete affrontare le loro paure, forse le stesse che avevate anche voi a 12 anni. Un viaggio indietro nel tempo, fino agli anni ’80, ma soprattutto, fino all’infanzia.
