Wonder Woman: l’eroina femminista è bisessuale

Chi non conosce le avventure di Wonder Woman? Il personaggio americano creato nel 1941 dal suo autore William Moulton Marston e dal disegnatore Harry G. Peters per i fumetti della Dc Comics torna a far parlare di sé. A 75 anni dalla pubblicazione delle sue avventure, Wonder Woman, il cui vero nome è Diana Prince, simbolo del femminismo e dell’emancipazione sociale di quegli anni, è bisessuale.

A dare la conferma sarebbe il suo stesso narratore, Greg Rucka, che in un intervista (qui) chiarisce tutti i dubbi riguardanti l’eroina femminista americana, un esempio di forza, coraggio e libertà (anche sessuale). Il personaggio di Wonder Woman era stato concepito perché fosse fonte di ispirazione per le giovani ragazze americane nel tentativo di raggiungere nella vita come nel lavoro i risultati che il più delle volte erano di monopolio maschile.

Greg Rucka definisce la bisessualità di Wonder Woman un dato di fatto, niente di cui stupirsi, niente di cui indignarsi. E ci tiene anche a precisare che, l’orientamento sessuale della principessa Diana non è mai stato motivo di interesse perché difatti non è stato mai strettamente correlato al suo eroismo.

D’altra parte, l’intento di Rucka è sempre stato quello di presentare l’eroina e tutti i personaggi del fumetto nella loro vita quotidiana senza farli emergere per quello che pensano o per quello che sentono. Rucka ha inoltre aggiunto che questo aspetto non influenzerà la trama delle storie e delle avventure dell’eroina più famosa di tutti i tempi, perché Wonder Woman non parlerà della sua sessualità e, per quanto qualcuno possa dispiacersene, non farà un coming out.

Nell’intervista al sito specializzato Comicosity.com si legge infatti:”And I understand as best as I can the desire to see representation on the page. I don’t object to that at all. But my job first and foremost is always to serve the characters as best I can”.

Oltre tutto, anche gli editori della DC Comics non hanno fatto alcuna pressione perché questo aspetto emergesse o perché si chiarisse la sessualità dei personaggi. Insomma, niente di nuovo sotto al sole… o quasi!

Se si considera che Wonder Woman proviene da un’isola popolata solo da presenze femminili, le Amazzoni, forse è anche naturale che le relazioni romantiche possano avvenire tra sole donne. Sembrerebbe quasi che la bisessualità di Wonder Woman sia implicita nella sua storia!

Alla fine, l’eroina non lascia l’isola, come molti hanno sempre creduto, a causa della passione divampante nei confronti di Steve Trevor. Ciò avrebbe potuto diminuire il suo eroismo, ma Wonder Woman lascia l’isola perché è il mondo ad avere bisogno di lei, e “somebody must go and do this thing”, come sintetizza Greg Rucka.

Le parole dell’autore confermano un’ipotesi che era stata a lungo al centro di svariati dibattiti, soprattutto tra i fan, sulla bisessualità della principessa Diana. Molte le reazioni positive, specie sui social. E voi che ne pensate?

Credits: immagine 1, immagine 2

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