Cantami l’America

 

Cercherò mi sono sempre detta cercherò

troverai, mi hanno sempre detto troverai

per oggi sto con me, mi basto

nessuno mi vede e allora accarezzo la mia solitudine

ed ognuno ha il suo corpo a cui sa cosa chiedere

chiedere chiedere chiedere .

Fammi sognare lei si morde la bocca e si sente l’America

Fammi volare lui allunga la mano e si tocca l’America

Fammi l’amore forte sempre più forte come fosse l’America

Fammi l’amore forte sempre più forte ed io sono l’America

E cercherai mi hanno sempre detto cercherai

e troverò ora che ti accarezzo, troverò

ma quanta fantasia ci vuole per sentirsi in due

quando ognuno è da sempre nella sua solitudine

e regala il suo corpo ma non sa cosa chiedere

chiedere chiedere chiedere

Fammi volare lei le mani sui fianchi come fosse l’America.

Fammi sognare lui che scende e che sale e si sente l’America.

Fammi l’amore lei che pensa ad un altro e si inventa l’America.

Fammi l’amore forte sempre più forte ed io sono l’America.

Gianna Nannini

 

America, Libertà. America, Sogno. America, non ci sono Limiti. America, lasciami provare. America, sono Sola. Prendimi.

Lascio il mondo lontano, fino a dimenticarmene. Resto con me, e voglio raggiungermi, appartenermi…

America, sei tu senza di me. America, sono io senza di te.

 

Il brano, che appartiene all’album California, è stato scritto dalla cantante insieme al compositore Mauro Paoluzzi e fu pubblicato nel ’79. Per la prima volta viene esaltata con questo testo delicato e intenso, che non lascia spazio a sottintesi, l’assoluta emancipazione e indipendenza femminile, attraverso la voce graffiata di una donna forte che non aveva affatto timore delle conseguenze che avrebbe potuto provocare affrontando in modo tanto sfrontato un tema così controverso per quegli anni.

La canzone ebbe un grande successo, in particolar modo in Germania dove, al tempo c’era maggiore libertà sessuale rispetto all’Italia ancora molto tradizionalista e legata ai principi cattolici, e si respirava l’energia estrema e contagiosa di un’apertura mentale che sulla scia del ’68 stava cambiando investendo le giovani generazioni dell’epoca. E lì per riprendere giocosamente l’immagine di copertina del disco che rappresentava la statua della libertà che invece di impugnare la fiaccola impugna un vibratore a stelle e strisce, dopo l’uscita del singolo e del video in cui Gianna, ribelle e audace simulava l’atto con il microfono, furono riprodotte le copie a dimensioni reali dell’oggetto con la medesima fantasia.

 

Sarah Elisabetta Scarduzio

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