Il Gruppo Artemisia è “5 pittrici in contemporanea”

Dall’1 al 19 ottobre a Palazzo Cittadini Stampa di Abbiategrasso, l’Associazione Le Belle Arti ospiterà 5 pittrici in contemporanea, una mostra tutta al femminile dedicata interamente alle opere del Gruppo Artemisia, formato da Francesca Bruni, Rita Carelli Feri, Renata Ferrari, Pea Trolli, Emanuela Volpe.

Tutte e cinque professioniste della pittura e insegnanti di discipline artistiche, si sono conosciute presso il laboratorio di Luigi Amanto, loro comune maestro di pittura. Successivamente, nel 1992 decisero di creare il Gruppo Artemisia, vero e proprio luogo di unione di intenti, valori artistici e morali, ma allo stesso tempo di valorizzazione dell’individuo. In esso le opere sono infatti legate l’una all’altra da una stessa concezione dell’arte, un vero e proprio fil rouge che riesce a tenere insieme lavori comunque ben distinti, sempre autonomi.

Per le artiste, l’arte deve sapere esprimersi con un linguaggio contemporaneo e non convenzionale, pur mantenendo il necessario rapporto con la tradizione. Nascono così raffigurazioni pittoriche che partendo da un dato reale, rappresentano la realtà in maniera più o meno aderente. Ed è una realtà che di preferenza ha soggetti umani, soprattutto femminili, dando spazio anche al nudo: l’umano è il soggetto che può adattarsi al meglio, assumendo sembianze sempre diverse, sfumature nuove.

Sono soggetti che sembrano essere molto vicini a quelli di un’altra Artemisia, Artemisia Gentileschi, protettrice del gruppo alla quale esso è dedicato. Gentileschi dipingeva infatti suoi soggetti femminili forti, eroici, a volte quasi aggressivi. Essi rappresentavano tutta la sua audacia nel portare avanti la propria carriera a dispetto degli enormi pregiudizi, e nonostante le evidenti difficoltà dell’epoca. Così, attualmente è considerata una delle ritrattiste più capaci della scuola caravaggesca, oltre a essere un simbolo femminista grazie ai suoi soggetto femminili forti, eroici e a volte aggressivi.

È dunque facile comprendere perché le cinque pittrici abbiano voluto accostare la loro arte al nome di Artemisia, presentando un’arte sempre dinamica e in continua esplorazione, alla ricerca di nuove tematiche, linguaggi espressivi, e nuovi utilizzi dei materiali. Ma siamo soprattutto di fronte a un’arte autonoma e potente, proprio come quella dell’Artemisia originale, che non potete perdervi.

La prima occasione per ammirarla sarà all’inaugurazione della mostra, a ingresso gratuito, questo 1° ottobre.


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