Ma chi è Rob Brezsny?

Ammettilo, quando compri «Internazionale» inizi anche tu sempre a leggere dall’ultima pagina. Oppure tutti i giovedì a mezzogiorno ti connetti su Facebook alla pagina L’Oroscopo di Rob Brezsny su Internazionale (che conta infatti 270mila follower) per risollevarti il morale dopo una terribile mattinata al lavoro o all’università.

E dopo esserti immerso nella delicatezza della quella prosa frizzante e poetica, ti senti più leggero, più ispirato, quasi più felice. Tutto normale, questo è l’effetto che fa Rob Brezsny su quasi tutti noi, ed è la causa del suo successo planetario. Si tratta, infatti, probabilmente del più celebre astrologo al mondo. Il suo oroscopo, su internet disponibile alla pagina Free Will Astrology nella versione originale, ha creato un nuovo concetto di genere tradizionalmente discreditato e rilegato alle riviste femminili o ai quotidiani gratuiti distribuiti in metropolitana. Invece Rob è pubblicato in Italia da «Internazionale», in Francia da «Courrier International», negli Stati Uniti sul «New York Times», e “da un altro centinaio di testate web in giro per il mondo” (secondo il suo sito).

In Italia si può parlare ormai di passione collettiva, di cult. In un’intervista all’Huffington Post, il vice direttore di «Internazionale», Jacopo Zanchini, spiega che il giovedì pomeriggio sul sito viene raggiunto il picco settimanale di visualizzazioni e che, quando per qualche problema tecnico l’oroscopo non viene messo online al solito orario, la redazione viene inondata da proteste di lettori che aspettavano con ansia il verbo di Brezsny.

Effettivamente, il modello di oroscopo brezsnyano è differente da quello tradizionale; non si tratta di previsioni, né consigli spesso un po’ inquietanti (per esempio, nel mio oroscopo di oggi Paolo Fox mi ha raccomandato la convivenza con il mio “lui” come unico rimedio agli implacabili sbalzi d’umore saggittarini), anzi lo stesso Rob preferisce farsi chiamare “Maestro ispiratore di curiosità” e critica i comuni oroscopi che spingono a essere superstiziosi e predicano una predeterminazione che annulla il libero arbitrio.

Forse hanno ragione gli autori delle parodie che circolano in rete, Rob spara qualche “supercazzola”, ma lo fa con stile e cultura. Infatti, cresciuto in una famiglia di intellettuali della West Coast, dopo l’università Rob ha sentito il bisogno di “controbilanciare il razionalismo della sua educazione“. Ha iniziato a scrivere oroscopi per un giornale locale di Santa Cruz, come lavoretto temporaneo per ovviare alla cronica mancanza di quattrini. Ma l’analisi astrologica di Rob era diversa, e ha lasciato il segno. Così dice: “Mi pagano più o meno per i miei hobby: la poesia, la filosofia, la musica e la scrittura“.

Poi è arrivato il successo: il libro più celebre è Pronoia, un antidoto alla paranoia, uscito per la prima volta negli Stati Uniti nel 2005. Questa parola indica una teoria pseudofilosofica e molto psichedelica in voga soprattutto tra gli hippies degli anni ’60 e ’70, il cui cardine è l’opposto della paranoia, “il sospetto che l’Universo stia cospirando a vostro favore“. Brezsny riprende quest’approccio, partendo da una serie di postulati fondamentali:

La crudeltà è noiosa. Il cinismo è stupido. La paura è una cattiva abitudine. La disperazione è pigrizia. La gioia è affascinate. L’amore è un atto di genialità eroica. Il piacere è un nostro diritto naturale.

Gli scritti di Brezsny colpiscono anche per la variegata e sorprendente fauna di riferimenti culturali, che ne fanno quasi una lettura “educativa”. In effetti, il nostro profeta ha eclettici profeti a sua volta: Allen Ginsberg, Emily Dickinson, Jung, Rimbaud, Kandinsky e Patti Smith, per citarne alcuni. Non ci sorprende che il metodo con cui redige i propri oroscopi:
Cerco di essere il più ricettivo possibile con le persone che mi circondano. Comincio la mia giornata con la lettura dei giornali, dal «New York Times» ai peggiori tabloid. In seguito, studio e faccio ricerche nei più svariati campi: scienza, storia, antropologia ecc. e adatto tutte le mie ispirazioni alla mia lettura degli astri.
Si tratta di essere recettivi, di sapere ascoltare persone, energie, storie, e perché no, anche le stelle.

Il nostro maestro ci sta solo prendendo tutti in giro? Forse. Ma ci stimola una volta alla settimana a guardarci dentro, e poi a guardare fuori e specchiarci in un mondo più ricco di possibilità e sensazioni. Ci prende un po’ in giro e ci fa stare bene. Credo che sia utile.


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