“La verità sul caso Harry Quebert” di Joël Dicker

Marcus, gli scrittori sono esseri così fragili perché possono subire due tipi di dispiaceri sentimentali, ossia il doppio rispetto alle persone normali: le pene d’amore e quelle artistiche. Scrivere un libro è come amare qualcuno: può diventare molto doloroso.

Marcus Goldman, giovane scrittore newyorkese di successo, sta vivendo uno dei momenti più difficili per il suo mestiere: il blocco da pagina bianca. È ormai convinto che la sua carriera sia prematuramente terminata, quando qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: lo scrittore, nonché suo amico, professore universitario e mentore, Harry Quebert viene accusato dell’omicidio di Nola Kellergan, una giovane quindicenne. Il cadavere viene infatti trovato nel giardino dello scrittore, dopo circa trent’anni dalla scomparsa della ragazza, accanto al manoscritto de Le origini del male, romanzo che ha segnato l’inizio del suo successo. Convinto dell’innocenza di Harry, Marcus abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta, per scarcerare l’amico sui cui pende il timore di una condanna a morte e, naturalmente, per scrivere un romanzo di grande successo.

Pur con le sue 780 pagine, La verità sul caso Harry Quebert è un romanzo tutt’altro che pesante, come forse ci si aspetterebbe. Colpi di scena si susseguono senza sosta dalla prima all’ultima pagina, inanellandosi tra pagine ricche di misteri e sentimenti, mantenendo il lettore in una sorta di apnea immaginativa. Uno dei punti di forza del romanzo sono sicuramente le descrizioni dei sentimenti, che il più delle volte appaiono genuini e raccontati con maestria; colpisce molto sia il rapporto tra Harry e Marcus, che si avvicina molto a quello tra padre e figlio, sia la storia d’amore tra Nola ed Harry, molto profonda ma spesso tormentata a causa della grande differenza di età. Curiosamente i capitoli sono numerati al contrario, come una sorta di conto alla rovescia verso il disvelamento della verità e sono scanditi, in apertura, dagli insegnamenti di Harry a Marcus, collocabili all’epoca dell’università, sulla scrittura, paragonata a una storia d’amore o, più spesso, alla boxe, altra grande passione che lega i due protagonisti. Il prodotto è strabiliante, è una sorta di romanzo nel romanzo, di romanzo sul romanzo.

JoelDicker
Joël Dicker

La verità sul caso Harry Quebert è il secondo romanzo di Joël Dicker, che ha esordito nel 2012 con Gli ultimi giorni dei nostri padri, diffuso in Italia solo dopo il grande successo del secondo libro. Dicker è sicuramente un autore di grande talento, uno dei migliori esordienti nel panorama letterario europeo degli ultimi anni, ma le sue parole risentono ancora di una certa acerbità. Infatti, alcuni personaggi secondari appaiono troppo stereotipati, piatti, senza sfumature, come la madre di Marcus, che per tutto il romanzo non fa che assillare il figlio riguardo alla sua situazione sentimentale. Nonostante questi piccoli difetti, le premesse per un successivo e rinnovato capolavoro sono assicurate.

La verità sul caso Harry Quebert è una storia d’amore, una storia di amicizia, una storia d’intrighi e verità nascoste, una storia di misteri. Un romanzo che riesce a emozionare e sorprendere e che è in grado di soddisfare anche i lettori più esigenti. Un’esperienza di completo rapimento.

Titolo: La verità sul caso Harry Quebert
Autore: Joël Dicker
Pubblicato: 2014 da Bompiani
Genere: Mistero; Collana: Narratori stranieri Bompiani
Pagine: 780


Fonti

Joël Dicker, La verità sul caso Harry Quebert, Bompiani, 2014.

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