I tre principali ostacoli di uno scrittore emergente II – La pubblicazione

Al giorno d’oggi, grazie all’autopubblicazione, tutti possono pubblicare un libro e metterlo in vendita. Definirsi scrittori è alla portata di tutti e gratis.

Ecco perché, tra le tre fasi chiave di uno scrittore – scrittura, pubblicazione, promozione – considero la pubblicazione come la più semplice.

Una volta terminato il romanzo, le strade da intraprendere sono due: cercare di essere pubblicati da una casa editrice e autopubblicarsi. Un buon sito di self publishing non deve chiedere soldi per pubblicare, deve garantire una distribuzione e non si prende i diritti d’autore dell’autore stesso. Per chi volesse il codice ISBN, è previsto un piccolo esborso economico. Ci sono siti che offrono sia pubblicazione in cartaceo che in ebook. Anche per quanto riguarda i guadagni sulle vendite, ogni sito è differente dall’altro, insomma, bisogna fare attenzione anche a chi affidarsi nel self publishing.

Ecco alcuni dei siti che offrono agli autori di autopubblicare – sono tantissimi, inserisco solo quelli che conosco un po’:

LULU

YOUCANPRINT

ILMIOLIBRO

Io ho scelto una strada diversa. Anni fa avevo scritto una serie di racconti e avevo deciso di autopubblicarmi. È stato semplice, veloce. In pochi giorni ho finito di impaginare e ho ricevuto qualche copia a casa. Volevo però fare un passo in più. Scrissi il primo romanzo e decisi che avrei provato a spedirlo a una casa editrice. O con una casa editrice o niente. Testardo forte. Fortunatamente, ci sono riuscito. Se si vuole intraprendere la strada della casa editrice, bisogna essere consapevoli di alcune cose:
– Leggere, rileggere, correggere il testo. Evitare di mandare pagine condite di errori di battitura. Cercare di essere presentabili il più possibile. Non si va a un gala con le scarpe slacciate.
– Pazienza, ci vuole tanta pazienza: sono pochissime le case editrici che rispondono in meno di un mese. In genere, i tempi di un riscontro vanno dai 3 ai 12 mesi. Spesso non si riceve nemmeno una risposta.
– Passare del tempo a scegliere a chi spedire il manoscritto: è un grosso errore mandare random il proprio romanzo a tutte le case editrici possibili ed esistenti sulla faccia della Terra. Prima di spedire il manoscritto, guardare il catalogo della casa editrice X, cercare di capire se X pubblica il genere del nostro libro, capire se X ha una buona distribuzione, se X è disponibile a valutare manoscritti, ecc. Insomma, informarsi su X, prima di contattarla.
– Evitare case editrici a pagamento
– Preparare una bella sinossi: molte case editrici non hanno tempo materiale di leggere tutti i manoscritti interamente. Vogliono la sinossi e poche pagine, spesso. È fondamentale colpirla con una stretta di mano, come se fosse una persona. Saperlo fare non è semplice, proprio perché scrivere una buona sinossi non è semplice. Nella sinossi va scritto tutto, proprio tutto del romanzo, finale compreso, in poche pagine – c’è chi chiede sinossi di una, massimo due pagine – e buona parte degli scrittori odia scrivere la propria sinossi.
– Preparare un biografia dell’autore e una scheda di valutazione dell’opera (Titolo, genere, numero di pagine, sinossi, ambientazione). Insomma, tutte le info generali del proprio romanzo. Una radiografia.
– Non sollecitare la casa editrice a rispondere e leggere il proprio manoscritto. Questo è sempre controproducente, da evitare assolutamente.
– Se un bel giorno arriva la proposta di pubblicazione, mantenere la calma. Non avere fretta. Non rispondere sì a prescindere, ma valutare e leggere attentamente i punti del contratto. Cercare di avere tutto ben chiaro. Il rapporto tra autore e editore deve essere sincero e trasparente. Non firmare mai con dei dubbi, di qualsiasi tipo.

Non dimentichiamo che non pubblicare con una casa editrice non è la fine del mondo: esiste l’altra strada, l’autopubblicazione. Questa è la fase più semplice. In un modo o nell’altro, si risolve. Il difficile inizia da adesso in poi: la promozione.


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