Cosa vuol dire vivere in una città studentesca

Due premesse indispensabili alla lettura di questo articolo: l’autrice è tornata qualche mese fa da nove straordinari mesi di Erasmus a Grenoble, in Francia; come già frequentemente negli anni passati, Grenoble è stata eletta come miglior città studentesca di Francia dalla rivista «L’Étudiant».

Si comprenda dunque la difficoltà di  procedere in modo distaccato all’analisi delle caratteristiche che hanno permesso di conferire a questa simpatica città di circa 160.000 abitanti, che si forgia del titolo onorifico un po’ pomposo, ma non immeritato, di Capitale delle Alpi, il palmarès di città più  adatta alla vita degli studenti del paese.

In primo luogo, mi sono accertata che l’autorità che ha assegnato la corona fosse degna di fiducia, e così sembra: «L’Étudiant» (Lo studente) non è solo un mensile francese, ma un gruppo di servizi media, con un sito ricchissimo. È destinato principalmente ai giovani liceali, universitari e post-universitari, per consigliare nell’orientamento scolastico e professionale, ma si indirizza anche a insegnanti e ricercatori.

Sul sito è chiaramente spiegata la metodologia adottata per stilare la classifica: 15 criteri, basati su dati pubblici accessibili a tutti, che hanno permesso di dare il voto a 43 città francesi. I 15 criteri sono a loro volta classificati (la mania francese di parties et sous-parties colpisce ancora!) in cinque categorie generali: fattore attrazione, formazione, vita studentesca, condizioni generali di vita e impiego.

L’attrazione è calcolata in base alla crescita nel numero degli studenti francesi e internazionali ed Erasmus (che ad esempio a Grenoble sono il 22% dei 58 mila studenti). Per la formazione si prende invece in considerazione la vastità dell’offerta formativa disponibile sul territorio, la presenza di scuole d’eccellenza e il tasso di riuscita scolare durante i primi anni. Per vita studentesca i redattori de «L’Étudiant» intendono la presenza di iniziative, offerta culturale in senso largo (musica, cinema, teatro, biblioteche) e tutti gli aiuti che la città mette in campo per sostenere gli studenti. E su questo posso assicurarvi che a Grenoble il panorama è davvero molto affollato e adatto a tutti i gusti, infatti ottiene un bel 10/10 per “iniziative locali”. Le condizioni di vita generali considerano la rete dei mezzi di trasporto, le facilitazioni per studenti e i prezzi degli affitti.

Grenoble,_France_(6731628581)
Un’immagine panoramica della città presa. In primo piano la teleferica.

Tralasciando per un momento Grenoble, risultati molto alti sono stati ottenuti anche da Rennes, Tolosa, Nantes e Lione.

E per l’Italia, invece? Non ho trovato classifiche i cui criteri fossero ben chiarificati come nel sito della rivista francese. Sul tema della “migliore università italiana” sembra che ognuno abbia un’opinione diversa, ma pochi si esprimono su quali siano le città più attrezzate ad accogliere gli studenti. Senza però pensare che scegliere di trasferirsi per gli studi vuol dire andare a vivere in una nuova città, spesso lontana da casa, e aiuta molto trovarla adatta alle proprie esigenze. Anche perché spesso una città “dov’è bello studiare” (come dice «L’Étudiant»), vuol dire più trasporti, più attività culturali, più servizi, non solo per gli studenti, ma per tutti. Diventa una città dov’è bello vivere.


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