“Der Sandmann” di E. T. A. Hoffmann

Sii persuaso che queste due figure estranee non possono nulla su di te; soltanto la fede nella loro potenza ostile, può renderli veramente ostili.

Quanto può essere potente la mente umana nel creare immagini, sembianze, figure laddove queste non esistono, nel rafforzare una convinzione basata sul nulla più assoluto ma che diventa vera proprio perché è stata generata con particolare forza; nel dare vita a tormenti e pensieri ossessivi che possono diventare semplicemente devastanti, anche se pensandoci con più calma ci si renderebbe conto che non hanno fondamento alcuno…

Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, meglio noto come E. T. A. Hoffmann, nel primo ‘800 tedesco è lo scrittore più abile a rappresentare questa potenza oscura della mente umana, e a individuare quell’inconscio che tanto interesserà poeti e scrittori qualche anno più avanti. Fu soprattutto uno dei primi a capire quanto l’inconscio possa condizionare la vita di tutti giorni. L’uomo è in grado di creare dentro di sé realtà che sono tanto reali quanto la realtà stessa. Questa cosa è tanto magnifica, quanto angosciante. Il protagonista del racconto lo sa bene. Tutta la sua esistenza pare vorticare intorno a una figura che si è intromessa nella sua vita e che non gli permette più di vivere serenamente. Ma questa presenza è reale? E il potere ostile che Nataniele, il protagonista, gli attribuisce, è davvero così disastroso, o quello che distrugge il giovane è semplicemente la sola convinzione che possa essere così? La fidanzata Clara non ha dubbi. Ma la fidanzata Clara è troppo, troppo razionale, e il suo sguardo sul mondo è fin troppo consapevole, cosa può capire Clara della sensibilità di Nataniele?

E allora forse Nataniele non vuole liberarsi davvero di questa sua paura verso l’uomo della sabbia… Ma chi è in fondo questo uomo della sabbia? Nelle fiabe popolari anglosassoni e germaniche il Sandmann è un personaggio positivo, che guida i bambini nel mondo dei sogni gettando loro negli occhi della sabbia magica per farli addormentare. Nell’immaginazione di Nataniele il Sandmann è un mostro, un mostro che vuole strappare gli occhi ai bambini per portarli ai suoi cuccioli altrettanto mostruosi sulla luna! Ma il vero problema sta nell’incarnazione di questo individuo nell’avvocato amico del padre che con lui compie strani esperimenti di alchimia. Beccato a spiarli una notte questi minaccia Nataniele di cavargli gli occhi, ed ecco che il dramma ha inizio. Il mostro dei suoi incubi esiste, e non solo, è molto peggio di ciò che pensava, perché durante una notte di assurdi e misteriosi esperimenti il padre del ragazzo muore e allora… allora la potenza ostile è davvero ostile. Da qui in poi tutta la vita di Nataniele risulta macchiata da una maledizione incorreggibile. E anche quando le cose sembrano andar bene, e il nuovo amore per la bella Olimpia pare rianimare la sua vita, l’uomo della sabbia gioca il suo ultimo tremendo tiro, e allora questa Olimpia su cui Nataniele riversa tutta la sua passione chi è veramente?

Vale la pena di leggerlo questo racconto, pubblicato nella raccolta Die Nachtstücke tra il 1816 e il 1817, proprio perché nonostante la sua brevità, è denso di aspetti che toccano da vicino i tormenti più forti dell’essere umano, di qualsiasi epoca storica, e forse ancora di più di quelli che ormai vivono nell’epoca post-freudiana e che sanno ormai che l’inconscio è parte tangibile dell’uomo tanto quanto lo è lo spazio del conscio, della vita ragionata, della carne, della pelle.

Vorrei persuaderti che, secondo me, tutto ciò che vi è di terribile e di pauroso in quello che dici ha origine nel tuo intimo: il mondo esterno vi ha ben poca parte.

Un buona percentuale della vita si passa qui, nell’intimo… può essere per questo meno reale? O lo è forse di più nella percezione umana? Quello che ci rimane una volta terminato il racconto è un avvertimento che ci arriva direttamente dal 1800: non sottovalutate le vostre creazioni mentali! L’uomo sa essere uomo anche in questo, sa essere concreto anche nell’astratto. Sta a ognuno di noi equilibrare le parti, e sfruttare l’oscura potenza della mente in modo luminoso.


Fonti

Wikipedia

Crediti

Copertina

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