Quando sport ed ecosostenibilità si incontrano

Ormai da qualche decennio l’ecologia è diventata un argomento di discussione centrale e di stretta attualità, e ha coinvolto e mobilitato milioni di persone, tanto che recentemente anche i capi di governo dei più influenti Paesi del pianeta si sono riuniti per discutere di ambiente ed ecosostenibilità, dimostrandosi – finalmente – sensibili a un tema di tale importanza.

Il termine ecologia deriva dal greco oikos, casa, e logos, discorso, è stato coniato dal tedesco Ernst Haeckel e può essere definito come lo studio scientifico delle relazioni degli esseri viventi con l’ambiente biologico circostante. L’attenzione verso l’ambiente si è affermata prepotentemente a partire dagli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, quando diversi movimenti giovanili fecero sentire la loro voce protestando nelle piazze contro il nucleare, la deforestazione, l’inquinamento e le grandi cementificazioni; prima di queste pubbliche manifestazioni che hanno catturato l’interesse dell’opinione pubblica, l’ecologia e la difesa ambientale erano considerati temi poco rilevanti o comunque secondari rispetto all’economia, portandosi dietro una scia di astrazione e inutilità.

Negli ultimi decenni c’è stato un crescente interesse e sensibilizzazione da parte dell’uomo per l’ambiente in cui vive e questo è dovuto fondamentalmente a una presa di coscienza delle problematiche che coinvolgono il nostro pianeta e la necessità di risolverle rapidamente per scongiurare rischi peggiori o irrisolvibili. Mancanza di spazi verdi, inquinamento acustico e delle falde acquifere, smog, deforestazione, sovrappopolazione, contaminazione del suolo e surriscaldamento, sono solo alcuni dei problemi che possono diventare la causa di vere e proprie catastrofi naturali e che minacciano l’estinzione di diverse specie vegetali e animali, tra le quali anche l’uomo. I cambiamenti nel nostro sistema planetario, seppur lenti e impercettibili, sono evidenti, tanto che chiunque se ne può accorgere senza essere necessariamente uno scienziato: ad esempio l’innalzamento delle temperature, causa di disastri naturali come alluvioni o periodi di lunga siccità che rovinano i raccolti di un’intera annata, oppure l’incremento delle malattie dovute all’inquinamento. Consapevoli di questa situazione, i paesi membri delle Nazioni Unite si sono trovati nel 1992 a Rio de Janeiro per la prima conferenza internazionale sull’ambiente e proprio da qui sono scaturite le linee guida che hanno permesso di scrivere il Protocollo di Kyoto nel dicembre 1997, volto a una riduzione mondiale delle emissioni di gas serra.

Non solo la politica si è mobilitata in favore della difesa e della salvaguardia del nostro prezioso pianeta, ma anche il mondo dello sport si è dimostrato sensibile a riguardo. La maggior parte degli impianti sportivi italiani sono obsoleti, si stima infatti che abbiano una media di 62 anni, sono difficili da raggiungere, per nulla ecosostenibili e hanno costi di gestione esorbitanti. C’è bisogno di una modernizzazione che prevede strutture ecosostenibili, poco costose, polifunzionali e a misura di famiglia: secondo un recente studio della FIGC si stima che

L’ammodernamento degli impianti sportivi incide dal punto di vista economico, della sicurezza, della qualità della vita; un dato per tutti: il rinnovamento degli impianti porterebbe ad un aumento degli spettatori del 40% circa. Inoltre, un impianto che funziona non solo in occasione degli eventi sportivi attenuerebbe per le società sportive la forte dipendenza dei risultati economici da quelli agonistici.

Nel resto del mondo si sono già da tempo impegnati a costruire strutture sportive, e in particolar modo stadi, basati sulle ultime innovazioni tecnologiche per diminuire consumi, costi di gestione e in alcuni casi per far diventare l’impianto anche un ‘produttore attivo’ di energia. Un modello famoso è lo stadio del Borussia Dortmund in Germania, nel quale sono stati effettuati interventi per ottimizzare le risorse energetiche, risparmiando il 70% di energia elettrica all’anno; inoltre i progettisti hanno dimostrato che con una sostituzione progressiva di tutte le vecchie strutture sarà possibile raggiungere risparmi superiori ai 36.000 kWh/anno, con un ritorno dei costi d’investimento in meno di cinque anni.
Altri esempi sono lo stadio di Guadalajara in Messico, la cui struttura permette di catturare l’acqua piovana e di trasformarla attraverso un riciclo in acqua potabile. Altri stadi all’avanguardia sono quelli dei mondiali in Brasile e ancor di più quelli in progetto per i discussi mondiali in Qatar del 2022. L’unico esempio italiano dal punto di vista calcistico è lo Juventus Stadium, ma non sicuramente a livello delle eccellenze europee. Oltre al calcio, altri sport si sono attrezzati per essersi modernizzati, come l’Hockey Appiano che gioca nel primo stadio del ghiaccio solare in Italia.


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