Chi ha paura di Sahra Wagenknecht?

Conoscete Sahra Wagenknecht? Se la risposta è no e se le asperità del tedesco non vi gettano nello sconforto, potete rimediare con un video di un suo intervento del luglio scorso al Bundestag (ci sono i sottotitoli). Stiamo parlando di una delle donne che negli ultimi anni ha maggiormente calcato la scena politica tedesca ed europea, facendosi ben riconoscere per lo spirito battagliero e la tenacia delle idee.

La leader del neosocialismo tedesco

Dall’ottobre 2015, Sahra Wagenknecht detiene, insieme a Dietmar Bartsch, la leadership del gruppo parlamentare dell’estrema sinistra tedesca (la cosiddetta “Linksfraktion”) ed è una delle voci di punta del partito Die Linke. Il recente gruppo politico è nato nel giugno 2007 dalla fusione tra la Linkspartei PDS (Partito del Socialismo Democratico) e la Wahlalternative für Arbeit und Soziale Gerechtigkeit (Alternativa Lavoro e Giustizia Sociale). Si è piazzato al terzo posto alle elezioni federali del 2009, ottenendo ben 64 seggi al Bundestag. Un risultato tuttavia in parte oscurato dai terribili malumori che attraversano il partito, la cui anima pluralista sembra sempre sull’orlo di una rottura.

Nonostante le tensioni, una personalità come quella della Wagenknecht ha contribuito a ripensare profondamente la percezione della “sinistra” all’interno del quadro politico tedesco. Fosse anche solo per il coraggio con cui argomenta le proprie tesi socialiste.

Sahra si è Laureata in filosofia con una tesi sull’interpretazione di Hegel da parte del giovane Marx. Ha poi proseguito i suoi studi con un dottorato in economia politica, conseguito con una tesi dedicata ai limiti che certe forme di reddito imporrebbero alla libertà di scelta dei soggetti economici nei paesi sviluppati. Anti-capitalista fino al midollo, contraria ad ogni apertura nei confronti degli Stati Uniti e accusata più volte di nostalgie per la DDR. La Wagenknecht non si è fatta remore di parlare di una vera e propria “uccisione della democrazia” nei confronti della politica tecnocratica e lobbistica a suo parere promossa dall’Unione Europea, ribadendo un secco rifiuto ad appoggiare il pacchetto di aiuti economici varato dal governo della Cancelliera Angela Merkel a favore della Grecia.

Le sorprese non sono escluse, tenendo conto che il popolo tedesco sarà poi chiamato nuovamente alle urne nel 2017 per le elezioni legislative. Per ora occhi puntati sulla Linke e sulla sua combattente deputata Sahra Wagenknecht, alle prese con una campagna elettorale tutta da giocare.

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