Cantando Faber

Un giorno un amico mi ha detto “De Andrè ha una parola per tutto”, erano i primi tempi che ponevo davvero orecchio alle parole di Faber, i primi tempi che la sua musica mi arrivava al cuore. Oggi, dopo aver assaporato ogni goccia della sua discografia, posso dirlo anche io, con sicurezza, “ha davvero una parola per tutto”.- Voce dei bassifondi, lente sulle realtà più semplici e allo stesso tempo più drammatiche dei suoi e dei nostri tempi. Quarant’anni di carriera: anni dedicati alla poesia.

Stimato cantautore della penisola, conosciuto all’estero e amato dai più grandi della musica e da un pubblico senza età, ancora oggi, a 17 anni dalla sua morte, emoziona; la sua chitarra, la sua lingua che è tutte le lingue, la sua voce che trascina in un mondo irreale ma tangibile, lontanissimo ma così vicino da far male, la sua ironia, caustica, dissacrante, ma liberatoria: l’urlo di tutti coloro che urlare non possono.

Un autore che non è solo critica sociale e toni cupi, ma anche scrigno di cultura. Nei suoi lavori, numerosissimi sono i richiami ai grandi della letteratura e della musica. Bob Dylan, Leonard Cohen e lo “chansonnier” Georges Brassens, l’anarchico con la chitarra; i vangeli, i poeti maledetti, Cecco Angiolieri, Edgar Lee Masters e molti altri ritornano nei versi del dell’artista genovese. Un salto da un capo all’altro del globo alla ricerca di ispirazione e di parole simili alle proprie. Ma non solo. Conoscitore della tradizione letteraria medievale, De Andrè rivaluta la ballata, la investe di nuovi argomenti e con essa comunica ad ogni tipo di pubblico.

Nasceva il 18 febbraio 1940, in quella Genova tanto cara, il nostro artista. Ogni anno, Milano lo ricorda, come di consuetudine, con un concerto autorganizzato in Piazza Duomo; fans di tutte le età si ritrovano armati di strumenti e canzonieri per ricordare l’Amico Fragile e la sua musica d’autore, un inno alla sua figura come molti altri hanno già fatto prima, da artisti internazionali come Patty Smith a collaboratori fidati, come la PFM.

Che siano le sue ballate, le sue rime e i suoi personaggi a parlare per lui, in questo giorno di emozionato ricordo. 

 

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