scuola archeologica

La Scuola archeologica italiana di Atene (SAIA)

SAIA

La Scuola archeologica italiana dirige e coordina le missioni in territorio greco promosse dalle Università dagli istituti di ricerca italiani. É una dei 17 istituti archeologici stranieri operanti oggi ad Atene.
Nel 1884 Domenico Comparetti, con la scoperta della Grande Iscrizione delle leggi di Gortyna, dà ufficialmente inizio alla moderna stagione archeologica italiana in Grecia. Nel maggio 1909 fu inaugurato un Istituto italiano di archeologia col nome di «R. scuola archeologica italiana di Atene». Questo istituto sostituiva la precedente Missione archeologica italiana di Creta. Il primo direttore fu Luigi Pernier e i primi lavori si concentrano su Creta, Gortyna, Priniàs, Festòs e Haghia Triada.

Dopo il primo conflitto mondiale, il nuovo direttore della Scuola, Alessandro Della Seta, inaugurò  una nuova stagione dell’impegno italiano nell’Egeo. Aprì dei nuovi cantieri di scavo sull’isola di Lemno: la città classica di Hefestia, e il grandioso insediamento dell’età del Bronzo di Poliochni. Dopo il periodo della II guerra mondiale, segnato dalla rimozione di Della Seta perché ebreo, un nuovo periodo della storia della Scuola è caratterizzato dalla direzione di Doro Levi. Continuano gli scavi al grande palazzo minoico di Festòs, si conducono indagini a Iasos (Turchia).

La direzione di Antonino Di Vita

Dal 1977 al 2000 la direzione passa ad Antonino Di Vita, segnata dall’approfondimento degli studi sulla colonizzazione greca e i rapporti tra la Grecia, l’Italia Meridionale e la Sicilia nei primi secoli della civiltà greca, dalla ripresa dell’esplorazione archeologica di Gortyna, e dal recupero della grande messe di studi che derivavano dalla attività degli archeologi italiani durante l’occupazione del Dodecanneso.
Dal 1987 la Scuola tiene anche corsi di specializzazione (triennali) e di perfezionamento (annuali) cui si accede per concorso nazionale bandito annualmente.

Nata per favorire l’alta formazione dei funzionari delle Soprintendenze archeologiche italiane (ruolo che ha svolto in passato in modo egregio e che continuerà a svolgere in futuro) e come centro di coordinamento delle Missioni italiane in Grecia (e per un certo tempo anche in Oriente). La Scuola ha costituito sin dall’inizio la sintesi tra due funzioni basilari: formazione e ricerca, ospitando anche laureati in architettura che si occupano di restauro, conservazione e studio dei monumenti.

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