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Perché vai al Gay Pride?

Gay Pride

Sabato 25 Giugno a Milano si è svolta la tredicesima edizione del Gay Pride, ovvero orgoglio gay che in italiano richiama due concetti distinti: Fierezza Gay e Gay Pride Parade, la marcia dell’orgolio gay che mantiene in vita la memoria dei moti di Stonwall del 1968.

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L’intervista tratta proprio di questo argomento, dopo aver partecipato di persona alla manifestazione ho intervistato 7 ragazzi etero, omosessuali e bisessuali ponendo loro la semplice o non molto semplice domanda “Perché vai al Pride?”

Milano, Gay Pride 25 Giugno 2016

Perché sei al Pride oggi?

Giovanni 24 anni

“Io sono al Pride perché ce n’è bisogno, non serve stare a guardare e puntare il dito verso chi esprime la propria indignazione, verso chi si veste in modo appariscente perché “cosi stanno affermando la loro diversità” o “si vogliono solo mettere in mostra”.

“Vado al pride perché se qualcosa l’abbiamo ottenuta vorrà pur dire che stiamo facendo bene.”

Jasmine 25 anni

“Per vedere bella gente, per l’allegria e anche perché è giusto far sentire che c’è più di qualcuno da questa parte.”

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Silvia 22 anni

“Sono al pride perché ritengo la libertà una cosa fondamentale e in questo caso manifesto per uguali diritti, perché i miei amici ed io dobbiamo essere liberi di scegliere chi amare.”

“Uomini o donne, gay o etero che sia, siamo tutti uguali.”

Roberto 22 anni

“Sono al Gay Pride perché non c’ero mai stato e voglio vedere com’è. Io non sono per niente gay-proud, quindi mi sa che sarò uno spettatore e non un partecipante.
Detto questo non voglio limitare il mio divertimento solo perché questa manifestazione si chiama in un modo sbagliato.”

Silvia 22 anni

“Sono al pride per emozionarmi per sentirmi libera di essere me stessa senza paura.

Alla fine della parata sono sempre emozionata, commozione, felicità e anche tristezza perché vorrei che ogni giorni fosse come il pride, mi piacerebbe poter sentirmi libera sempre.

Per colpa dei social e delle persone ci si espone poco e sento un senso di solitudine e abbandono, ma in realtà non è cosi e il Pride lo dimostra, vedi che non sei solo e ci sono persone come te, diverse ma con il tuo stesso scopo.

Ridere, ballare, stringersi assieme è un unico amore è la parata dell’amore, la gente non odia ma ama.

Io mi sento a casa e vorrei che ogni giorno fosse come il Pride.”

Stefano 21 anni

“Io sono al Pride perché in primis da omosessuale è mio dovere manifestare i miei diritti e simboleggiare la minoranza, farlo per chi non può essere presente e celebrare chi ha lottato per i nostri diritti, è doveroso andare.

Credo sia un modo per far sentire la propria voce non rimanere inermi al razzismo in quanto omosessuali e in quanto minoranza, puoi abbattere dieci persone ma non puoi abbatterne mille l’unione fa la forza.

È un modo per creare un’ alleanza sentirci appartenenti ad un gruppo fatto per noi, è interessate dal punto di vista socioculturale essere rappresentati da questo evento.

È una bella manifestazione molte associazioni ci mettono la faccia e il tempo;

Divertirsi non è negativo ma passa in secondo luogo è importante ricordarsi il motivo percui marciamo sotto il sole.”

Anastasia 21 anni

“Io sono al Pride perché ci credo, credo nelle manifestazione in cui le persone si riuniscono per qualcosa di buono che non faccia male a nessuno e credo specialmente nel far sentire la propria voce per l’unione la libertà e l’amore.

Ho tanti amici gay ed è una cosa che mi lega ancora di più al pride mi introduce maggiormente a questa causa e mi sta ancora più a cuore, è la loro giornata ed è anche la mia giornata.”

Ringrazio la partecipazione delle persone intervistate e ringrazio i lettori sperando di aver proposto una lettura piacevole e riflessiva.

CREDITS

Copertina

Immagine1

Immagine2: foto di Jessica Vaccari

 

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