L’isola dei conigli

In Giappone, tra la città di Hiroshima e quella di Shikoku, esiste una piccola isola remota e difficilmente accessibile nota come l’isola dei conigli, in giapponese Ōkunoshima. Dispersa nel mar interno di Seto, la piccola isola è raggiungibile solo mediante traghetto. Hanno accesso solo pochi visitatori e non sono ammessi né cani né gatti, tutto ciò per preservare i suoi piccoli abitanti: una colonia di conigli. Ma dietro questo lato tenero, l’isola nasconde un passato oscuro.

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Verso la metà dell’Ottocento Ōkunoshima era un’oasi verde completamente coltivata, ma nel secolo successivo venne stravolta dall’insediamento delle fabbriche. Nel 1929 il governo giapponese vi installò segretamente una fabbrica di gas velenosi, contravvenendo al Protocollo di Ginevra che pochi anni prima li aveva vietati. Il Giappone continuò a produrre tonnellate di iprite, un gas impiegato per la produzione di armi chimiche. Per assicurare massima segretezza al programma militare, l’isola venne addirittura cancellata dalle mappe così da non poter essere mai trovata. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, le fabbriche vennero chiuse e al loro posto venne istituito un museo commemorativo, intitolato The Poison Gas Museum.

Dall’isola dei veleni all’isola dei conigli. Secondo le storie locali i conigli sarebbero stati abbandonati dai loro proprietari nel corso degli anni Settanta del Novecento ma è sicuramente più plausibile pensare che fossero stati portati qui molto prima ed usati come cavie per determinare l’effetto dei gas prodotti nelle fabbriche. Ovviamente questi teneri coniglietti una volta liberati si sono riprodotti molto velocemente ed hanno simpaticamente invaso l’intera isola.

Al di là del folklore, la presenza di questi animali è utile per l’ecosistema del territorio, poiché i conigli aiutano a ridurre l’erba cattiva ma soprattutto i parassiti. Qualunque turista voglia raggiungere questa remota isoletta sarà ben accolto. Gli oltre trecento conigli saranno pronti a rincorrere chiunque pur di ricevere coccole e deliziosi snack, meglio se di fieno e carote.

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Credits: copertina, im1, im2

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