Parlare senza parole

Vi siete mai trovati all’estero a parlare una lingua straniera che non conoscete molto bene? Nel momento in cui sostituite una o più parole ignote con un bel gesto delle mani, sbaglio o il vostro interlocutore vi ha guardato come se foste impazziti? Tranquilli, non siete strani voi, è la “lingua italiana” che è strana.

Più che della nostra lingua in quanto tale, in questo caso si parla dei segnali paraverbali associati all’italiano, ovvero di tutti quei gesti che accompagnano la comunicazione vera e propria, che sono incredibilmente variegati e significativi. Per esempio l’italiano medio è in grado di invitare una collega a prendere un caffè senza aprire bocca, due amiche possono tranquillamente dirsi “questa lezione è noiosissima, andiamocene” senza emettere alcun suono. Per noi tutti questi gesti sono così normali che nemmeno ci facciamo caso mentre li usiamo e li trasportiamo ad altre lingue straniere credendo che siano universali, ma così non è.

Per esempio ogni volta che vado all’estero e dico che sono italiana, mi viene fatto il gesto illustrato qui in basso.

La cosa bella è che le persone sono convinte che si tratti dell’essenza dell’italianità, quel gesto che significa un po’ tutto e che va bene un po’ con tutto. Quindi ho sentito dire cose assurde, come “pizza”, “pasta” oppure “ti amo”, il tutto accompagnato da questo famoso gesto. La parte divertente poi è stata spiegare che in realtà quel gesto si usa per esprime la nostra incertezza e per fare domande in generale: “Cosa dici?”, “Dove vai?”…

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Ma noi italiani siamo gli unici ad avere dei gesti così significativi? Ovviamente no!

Per esempio se andate in Iran e sollevate il pollice come per dire “tutto bene” state facendo una cosa molto sbagliata. State sostanzialmente facendo un gesto analogo al nostro dito medio e insomma, non proprio tutti sono comprensivi con gli stranieri.

Pensate di risolvere tutti i vostri problemi sostituendo il gesto con il pollice all’insù con quello dell’ok? Ancora peggio. In Albania se fate a qualcuno il segno dell’ok, non significa affatto che va tutto bene, anzi per voi le cose si metteranno molto male. In pratica state dicendo al vostro interlocutore che avete intenzione di andare a letto con sua madre o sua sorella; insomma, che avete intenzione di disonorare un membro femminile della sua famiglia.

Cosa dire dei compostissimi inglese invece? Anche con loro ci sono occasioni di fraintendimenti. Che non vi venga mai in mente di dire che mancano due minuti prima che arrivi l’autobus mostrando indice e medio alzati con il dorso della mano rivolto verso l’interlocutore. Equivale a un bel gesto dell’ombrello e non si sa mai, le conseguenze potrebbero essere spiacevoli.

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Insomma, paese che vai gesto che trovi, ma secondo me la parte più divertente rimane impararne di nuovi e perché no, imparare sbagliando.

Credits: copertina

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