Una nuova svolta per la Disney?

A distanza di 13 anni dall’uscita di Alla ricerca di NemoFinding Nemo, per chi preferisce il titolo inglese – la Disney Pixar è finalmente pronta a presentare l’attesissimo sequel Alla ricerca di Dory – ancora Finding Dory, una tautologia che si ripete anche nel corrispettivo anglofono – che vedrà la simpaticissima pesciolina azzurra recuperare piano piano alcuni ricordi sul suo passato, partendo così alla ricerca della sua famiglia da lungo tempo perduta con l’aiuto di Marlin e di Nemo.

Diretto da Andrew Stanton (già regista degli applauditi Alla Ricerca di Nemo e WALL•E, migliori film d’animazione agli Oscar 2004 e 2009) e prodotto da Lindsey Collins (co-produttore di WALL•E), il film presenta nella sua versione originale le voci di Ellen DeGeneres (Dory) e Albert Brooks (Marlin) e John Ratzenberger (TBA), doppiatore ricorrente in molti film Pixar sostituito nella versione italiana da Renato Cecchetto. C’è la promessa di un film fedele agli elevati standard della Pixar per la qualità dell’animazione e di costituire dopo Il viaggio di Arlo – ancora sarebbe meglio The Good Dinosaur, il vizio italiano di tradurre i titoli è alle volte una maledizione – un grande successo al botteghino così come di critica.

Aspettando l’uscita nelle sale cinematografiche americane – ormai imminente, 17 Giugno prossimo – negli ultimi giorni sono state rilasciate diverse versione del trailer per prepararci al film, e si è molto parlato in particolare di una scenetta presente nell’ultimo dei trailer in questione – tre fotogrammi, cinque secondi netti –  che vede due donne e una bambina allo zoo… Subito si è insinuata nella mente di vari spettatori e critici nel mondo un’ipotesi che, se confermata, rappresenterebbe una vera e propria rivoluzione nel mondo del cinema d’animazione: che la Pixar e quindi indirettamente la Disney stiano per presentare un esempio di coppia omosessuale? Sarebbe uno dei primi casi di amore gay in un film di animazione, forse il secondo dopo Oaken – non confermato perché come Jennifer Lee ha dichiarato “We know what we made, but at the same time I feel like once we hand the film over, it belongs to the world. So I don’t like to say anything, and just let the fans talk. I think it’s up to them.”- proprietario dello store in cui Kristoff e Anna si incontrano (come si presuppone al minuto 2:55) .

Foto inserita dal revisore

Comunque anche se confermata questa teoria – come viaggia la mente di molti a partire da pochi fotogrammi –  in entrambi i casi, presumibilmente, si tratterebbe di semplici personaggi filler, di sfondo e non ancora forti protagonisti la cui voce possa essere udita al di là delle speculazioni, ma sarebbe comunque un passo nella giusta direzione. Inoltre queste fortissime insinuazioni hanno avuto un grande impatto nella community Twitter, per la maggior parte entusiasta a questa idea – non è, infatti, un segreto che questo social sia gay friendly –  fomentando uno dei trend più popolari, lanciato solo di recente, che nuovamente la community Twitter ha accolto con grande calore, ovvero #GiveElsaAGirlfriend. Tendenza condivisa decine di migliaia di volte e che riassume il desiderio di molti di vedere sugli schermi un’eroina, un modello, una principessa – o meglio la regina di Arendelle nel particolare – continuare il processo di crescita del personaggio tipo Disney Princess, iniziato nel Rinascimento Disney (1989- 1999) – con Belle, Mulan e poi Merida (dal film Disney-Pixar The Brave) che non hanno avuto bisogno di un “principe” che le salvasse o anche Jasmine (araba), Pocahontas( nativa americana), Tiana (afro-americana) e ancora Mulan (cinese) – e uscendo così da un’ottica sessista per rappresentare un’evoluzione dal canone principessa occidentale bianca in pericolo.

Ma ovviamente per tutti coloro che desiderano vedere Elsa come nuova icona gay, ci sono anche tanti che si oppongono, non per forza spinti da un sentimento anti-gay – meglio non abusare del termine omofobico perché si potrebbe essere semplicemente contro l’idea di una Elsa queer queen –, ma contrari al rinforzare lo stereotipo donna forte e indipendente, quindi, lesbica.

A questo punto possiamo – e dobbiamo – solo aspettare e vedere come la Disney giocherà le sue carte per Frozen 2 – a data da destinarsi, qui, per approfondire la questione del dilemma che la Disney dovrà affrontare – e nel frattempo avremmo o meno una conferma per la coppia di donne senza nome in Finding Dory, in uscita nelle sale italiane il 14 Settembre.


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