Regali da uno (s)conosciuto: dovevamo aspettarcelo?

3 su 5 da Comingsoon.it, 2,9 su 5 da MyMovies.it e 6 su 10 da FilmTv: questi sono i voti dal web al film Regali da uno sconosciuto – The gift, diretto da Joel Edgerton nel suo debutto alla regia di un lungometraggio. Si tratta di un thriller psicologico che vede protagonisti due coniugi, Simon e Robyn Callum (Jason Bateman e Rebecca Hall) che si sono appena trasferiti in un sobborgo di Los Angeles, dove incontrano subito un ex compagno di liceo di Simon, Gordon Mosley (Joel Edgerton), il quale inizia subito a far recapitare una serie di regali a casa della coppia. Infastidito da queste eccessive attenzioni, Simon comunica a Gordon di  voler interrompere la loro frequentazione; da questo momento, per Simon e Robyn iniziano a susseguirsi molti eventi che sembrano voler riportare a galla un segreto sepolto nel passato, tutto accompagnato dall’ombra della figura misteriosa di Gordon.

Il film viene classificato come un thriller, ma in realtà c’è ben poco che lo spettatore non riesca a prevedere: il fatto che Gordon riconosca subito Simon fa capire immediatamente che quest’ultimo rappresenta qualcosa di più di un semplice ex compagno di scuola per l’uomo; il fatto che Gordon spedisca continuamente regali fa capire che c’è qualcosa che vuole dire oppure ottenere da quella coppia, o almeno da Simon. Il fatto che Simon ci venga presentato fin dal principio come un personaggio dotato di una personalità carismatica, egocentrica e tendente a sminuire chiunque abbia un’indole più mite fa capire che deve esserci qualche peccato nel suo passato dovuto proprio alla sua prepotenza e superbia. Il fatto che Gordon ripeta continuamente, con la scusa di aver bevuto molto vino, quanto si ricordi della popolarità di Simon al liceo e di quanto ora sia felice per la sua vita soddisfacente fa trapelare chiaramente la vena ironica e amara del suo tono: è evidente che in realtà Gordon prova del risentimento nei suoi confronti. Il perché di questo tacito astio si scoprirà nel corso del film, ma lo spettatore arriva a supporlo già dopo poche scene; la situazione viene posta in modo tale che non è affatto difficile per chi guarda “inquadrare” i personaggi e capire chi è il bugiardo.

C’è poi un particolare da notare: il titolo del film in italiano è Regali da uno sconosciuto; tuttavia, si viene informati subito su chi è Gordon, anche se il suo ruolo nel passato di Simon viene meglio delineato in seguito. È uno sconosciuto inizialmente per Robyn, ma è difficile dire che questo basti a definirlo propriamente uno sconosciuto. Il titolo originale è The gift, che pare già più appropriato; ennesimo fallimento nel tradurre in italiano i titoli dei film, producendo incoerenze e a volte totali stravolgimenti (alcuni esempi: Eternal Spotless of The Sunshine Mind di Michel Gondry in italiano diventa Se mi lasci ti cancello; Silver Linings Playbook di David O. Russell diventa Il lato positivo).

L’unica idea un po’ più lungimirante? Lasciare un finale aperto: almeno così lo spettatore può fantasticare su cosa sia davvero successo.

Tecnicamente, è un film fatto bene: buone le inquadrature, buono il filtro. Peccato per la sceneggiatura e per il soggetto stesso, un po’ debole dal punto di vista narrativo. Sarà che si tratta del primo lungometraggio di Edgerton, sarà che forse ci si è basati più sull’idea del thriller che sulla sua resa effettiva; a questo punto, considerando tutto ciò l’unica domanda da thriller che si può fare lo spettatore è: “Dovevamo aspettarcelo?”


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