Deadpool: il supereroe più antieroe di sempre

 

Da qualche giorno nelle sale cinematografiche è possibile vedere Deadpool, l’ultimo film dedicato a uno dei supereroi Marvel. All’inizio confesso di essere stata un po’ titubante riguardo a questa pellicola, ingannata dalla falsa convinzione che si trattasse del solito film degli X-Men, dove le trame sono costituite da complotti internazionali sempre più complicati e le scene di inseguimento e di lotta occupano i tre quarti del film. In realtà, non sono una grandissima fan dei supereroi, eppure sono qui a parlare di questo film, e adesso vi spiego il perché.

Innanzitutto Deadpool non è il classico supereroe che ha a cuore il bene comune e che combatte per la pace mondiale, tutt’altro. Il suo passato da mercenario continua a riemergere, si comporta spesso e volentieri in maniera non proprio ortodossa e ciò che spinge le sue azioni non è altro che un odio cieco verso l’uomo che ha reso possibile la sua mutazione, sfigurandolo orribilmente nel frattempo. Tuttavia non si può certo definire Deadpool un personaggio cattivo: l’amore, l’amicizia a la solidarietà sono valori molto importanti per lui.

Un altro ruolo importante nel film è giocato dalla sessualità. Deadpool è il primo eroe dei fumetti dichiaratamente pansessuale, cosa che traspare nel film e che gli ha fatto meritare il target di film vietato ai minori, insieme all’abbondanza di sangue nelle scene di lotta. Si tratta del primo film di questo genere vietato ai minori, ed è proprio questa condizione a rendere la quantità di incassi avuta dal film a dire poco sorprendente.

Questo film vede una fase di realizzazione particolarmente travagliata, infatti fino all’ultimo momento vi erano forti dubbi riguardo la produzione effettiva del film e il cast ha subito molteplici modifiche. Anche il budget è piuttosto ridotto per essere un film Marvel e ciò che ha particolarmente contribuito alla crescita delle aspettative riguardo a questo film non è tanto la storia del personaggio, quanto una campagna pubblicitaria condotta in modo geniale. In primo luogo il film è stato pubblicizzato in vari eventi, in modi sempre diversi e con locandine volte ad accaparrarsi la simpatia del pubblico (in particolare è diventata famosa quella basata sul gioco di parole fatto con le emoij, in cui il teschio dovrebbe rappresentare un uomo morto, in inglese dead, mentre l’emoticon seguente rappresenterebbe le feci poo a cui è stata aggiunta una L). Esiste perfino una collezione di emoij interamente dedicata a Deadpool scaricabile da ogni app store.

Dal punto di vista stilistico la caratteristica saliente del film è la rottura della quarta parete da parte del personaggio. Ciò significa che Deadpool parla con il suo pubblico, interagisce con lui, fa commenti riguardo ad altri personaggi in scena, in poche parole è perfettamente consapevole di essere su uno schermo cinematografico. Proprio per quest’ultima caratteristica il film è stato particolarmente apprezzato dalla critica, che ha lodato la recitazione dell’attore principale (Ryan Reynolds) e l’umorismo pungente del supereroe.
Se siete fan di Deadpool non disperate, è già stata annunciata l’uscita del sequel, che vedrà l’aggiunta di un nuovo personaggio, Cable.

 


Fonti

Wikipedia

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