Ma chi era Oscar? La storia della statuetta più prestigiosa di Hollywood

L’edizione forse più controversa degli Academy Awards è appena passata. In molti hanno criticato gli #OscarsSoWhite – tanto che Chris Rock ha forse condotto gli Academy più politici degli ultimi anni; e poi ancora i metodi di votazione e l’industria cinematografica stessa sono stati messi in discussione. Tante sono state le promesse e forse le cose cambieranno in futuro, ma intanto il prestigio della statuetta rimane. Ma sapete la sua storia?

L’assegnazione dei premi nacque nel 1929 da un’idea del produttore Louis B. Mayer che volle creare un riconoscimento per i professionisti della Settima Arte. Tra gli altri votò per il miglior attore protagonista, un cane. Ebbene sì, si dice che alla prima votazione vinse Rin Tin Tin, pastore tedesco salvato alla fine della Prima Guerra Mondiale e che comparse in ben 27 film, di cui quattro del 1929. Era la star di Hollywood più famosa all’epoca, ma legare il nome degli Academy a un cane preoccupava Mayer. Si preferì premiare Emil Jannings, in seguito famoso volto della propaganda nazista.

L’iconica statuetta che andò a Jannings e agli altri vincitori era stata realizzata da George Stanley e disegnata da Cedric Gibbons, art director della Metro-Goldwyn-Mayer, influenzato dall’art decò parigina. Egli disegnò un cavaliere che infila la propria spada nella bobina di una pellicola di un film, una figura possente e forte, ma decisamente astratta e stilizzata. Eppure la moglie dello stilista, Dolores del Río, disse che il marito aveva utilizzato l’amico e comparsa Emilio Fernandez come modello. Iniziava così il mistero dell’identità della statuetta, che continuò con l’origine incerta del suo soprannome.

Se il nome ufficiale è Academy Award of Merit, quasi nessuno lo chiama così. Dal 1934 in poi molti dei premiati incominciarono a soprannominare il premio Oscar, tanto che poi si adottò ufficialmente il nome nel 1939. Ma perché proprio Oscar? Si dice che la segretaria degli Academy, Margaret Harrick, quando vide per la prima volta il premio esclamò che assomigliasse a suo zio Oscar. Altre versioni dicono che il soprannome derivi invece dall’attrice statunitense Bette Davis, che chiamò così il proprio premio in onore del marito Harmon Oscar Nelson.

Questi misteri contribuiscono al fascino e all’importanza del premio, ma anche al suo valore economico. In molti hanno infatti cercato di venderla – famoso è il caso di Orson Welles e del suo Oscar alla sceneggiatura per Quarto Potere  ma questa monetizzazione poteva intaccarne la dignità. Nel 1951 si stabilì che non si potesse vendere il premio se prima non fosse stato riproposto all’Academy per la cifra di 10 dollari. Questo è dunque il vero prezzo della statuetta d’oro tanto ambita, che per di più non è d’oro: placcata in oro di 24 carati, è in realtà composta dal metallo britannia, una lega di zinco che le conferisce il peso di ben quattro chili per 34 centimetri di altezza. Ma del resto si sa, la celebrità pesa!


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