Sei poesie e un pensiero breve

Voglio correre, dimenticare, fiatare,

come un bue, come un asino,

lasciare dietro il fardello,

il martello sonante,

ruvido e infame che sul collo,

come lame piatte,

disturba me ed il mio latte,

madre, dove sei.


 

Ti cerco, madre mia, ti piango

Nei sogni, tra i sedili del bus,

nella bancarella di caramelle.

Ti trovo, risma di vita, carta della notte,

madre mia, vita e furore, intensa.

Pistola e affetto, mi desti per navigar il mondo,

per naufragar di vita, per non finir nelle panchine,

dove si sogna quel che non poté mai essere.


 

Andasti, come vanno i turisti,

via per sempre, con il souvenir,

triste ma decisa, sazia e contenta,

via tra occhiali neri e copricapi fiorati,

un sorriso e un mai più, così sei andata,

per poi mandar cartoline sapendo di non tornar,

sapendo di esser restata, sapendo del dolore,

sapendo della vita breve di giorni spicci.

Dei baci tra i bar, spettacolo immenso per passanti,

tra gli sconosciuti sei andata via

come una straniera rilassata.


 

Nel letto stretto, tra le pulci e i cuscini ruvidi,

tra il profumo d’incenso di scrivanie che furon di missionari ardenti,

tra i fanciulli di origine incaica,

tra pane dolce e panettiere docili,

tra te e l’aula, tra le sedie e le cattedre,

cattedrali mi abitano, pagode miro nei miei abissi.


 

Non t’incontro, tra le stringhe telematiche,

tra i ruscelli estivi, tra le cordigliere imperiali,

nascosto negli occhi degli alunni, dove sempre sarai,

tra i tassisti innamorati e le bottegaie acide,

tra i pacchi di sostanze inebrianti e gli uomini con sigaretta,

no, non t’incontro ma frammenti di te sono là,

dove Dio cercava oro ma trovò una fanciulla che pianse.


 

I vestitini rossi con pizzo bianco,

Le scarpette nere consumate da strade di ieri,

tra i marciapiedi che ti promisero eternità,

tra le genti che ti augurarono soldi e salute,

pelle bucata d’invidia, sanguina distese di lacrime,

corre verso ogni luce, ormai certa che una sarà lui.


 

E rideremo tra le distese verdi coperti da sciami di rondini che ci benediranno.

Lasceremo i dolori, i rimpianti aridi, i rifiuti acidi.

I colpi ardenti che colpirono il cuore con precisione americana.

Rideremo su tutto, piangeremo sulle ceneri.


Fonti

Crediti

Copertina

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.