“Bevine uno, ma bevilo bene”: Wood Cocktail Bar

Siamo a Mariano Comense, paese in provincia di Como; qui, in una zona dove per “bere bene” bisogna fare i chilometri, si trova il Wood Cocktail Bar, locale di tendenza, connubio di food&beverage.
Siamo andati a parlare con Luca Lucchino, proprietario insieme con Nicolò Caparra, di questo locale.

Come nasce il vostro locale?

Puntavamo a creare un locale di classe, che si distaccasse dalla solita concezione di pub. Poi col passare del tempo abbiamo cominciato a sperimentare e ad avvicinarci alle nuove tendenze del bartending. Il nostro progetto iniziale si è ampliato: abbiamo puntato sulla qualità, sulla location, sulla novità.

La vostra intenzione era quella di staccarvi dall’idea standard di pub, in che modo l’avete fatto?

Ci sono due fattori da analizzare: l’ambiente e il prodotto. Siamo abituati a locali in cui il servizio è concentrato attorno al bancone: contatto diretto con chi è dall’altra parte, veloce compravendita di drink che per forza di cose devono essere semplici, veloci, standard appunto. Noi abbiamo deciso di invertire la situazione: proponiamo cocktail gourmet, bevande che hanno bisogno del loro tempo nella preparazione e che hanno bisogno del loro tempo e del luogo adatto per essere assaporati. Il contesto si sposta dal bancone al tavolo. Per quanto riguarda il prodotto: siamo molto fiscali, puntiamo sulla qualità degli ingredienti e sulla presentazione. Bevine uno, ma bevilo bene. Proprio per questo motivo abbiamo sempre evitato l’ottica della “svendita” (molto in voga di questi tempi); è vero che il prezzo basso fa gola, ma bisogna anche chiedersi cosa c’è dietro una cifra così stracciata.

Dal bancone al tavolo, non si perde così la complicità tra chi sta dietro e il cliente?

Assolutamente no, anzi, in questo modo si ha la possibilità di apprezzare maggiormente la professionalità del nostro staff: dalle piccole accortezze nella preparazione del prodotto, ai consigli su come gustare al meglio ciò che viene servito. Semplicemente l’attenzione si concentra sul cliente, è lui il protagonista di tutto.

Il cliente al centro, possiamo parlare di interattività?

Puntiamo molto sul fattore stupore, vogliamo che il cliente dialoghi con ciò che sta bevendo, e, a quanto abbiamo potuto vedere fino a ora, è una cosa che piace. Abbiamo casi, sull’onda del molecolare, in cui è il cliente stesso a dosare, comporre e miscelare il proprio drink: interattività è la parola giusta. A proposito di questo argomento, il 18 febbraio abbiamo organizzato un evento con i ragazzi della Redbull, un format nuovo ed esclusivo, una serata in cui il cliente veste i panni del barman, dietro un bancone, armato di shaker e assistito dai nostri ragazzi.

Sulla vostra lista compaiono drink che portano il nome di attività commerciali della zona, come mai questa scelta?

Rapportarsi col territorio che ti circonda è fondamentale per avere un’attività di successo. La collaborazione è fondamentale, d’altronde, come si dice, l’unione fa la forza. Abbiamo deciso di stringere i rapporti tra le attività: noi come Wood proponiamo cocktail personalizzati per ognuna di esse, a ognuno di questi drink è collegato un buono sconto, un omaggio o chissà che altro, nel negozio/centro estetico/centro tatuaggi/ecc in questione. Vinciamo tutti: il cliente, noi e le attività con cui collaboriamo. Chi ha detto che sponsorizzando un mio prodotto io non possa sponsorizzare anche il tuo?

E per quanto riguarda invece la vostra concezione di food&beverage?

Il buon bere e il buon cibo vanno a braccetto, non c’è luno senza l’altro. I nostri cocktail sono la messa in atto di questo semplicissimo concetto. I drink speciali che proponiamo sono sempre accompagnati da un finger food. Anche qui la presentazione fa la sua parte: spaziamo dalla macedonia a elementi più elaborati. Potreste infatti trovarvi sotto il naso, per esempio, un finger food a forma di un dentifricio, rigorosamente preparato da noi, da spazzolarvi sui denti prima di sorseggiare il drink. Ogni accompagnamento è studiato al dettaglio, nulla è lasciato al caso. Il connubio food&beverage si rivela anche nella preparazione dei nostri aperitivi: stuzzicherie preparate dal nostro chef, dalla prima all’ultima, e molto altro.

Un locale in cui non è solo il bell’aspetto a fare la sua parte, ma anche l’attenzione del particolare, se la qualità può essere definita tale. Un occhio al cliente e l’altro a ciò che ci circonda: dei giovani che hanno deciso di tener testa alla famigerata crisi senza abbassarsi all’uso di inutili mezzucci, unendosi invece alle attività della zona per dare il meglio. Inventiva e impegno, un esempio da seguire.


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