Joy, ovvero l’American Dream

“L’uomo si sente libero di dar esecuzione a certi suoi progetti e lasciarne altri in disparte; prova la gioia di essere padrone, anziché schiavo, del mondo e di se stesso; ma la gioia è temperata dal senso di responsabilità; sa che deve render conto dei suoi atti: ha acquistato la conoscenza del bene e del male.” (Theodosius Dobzhansky)

Joy, film di David O. Russel in uscita il 28 gennaio, con protagonisti Jennifer Lawrence, Robert De Niro e Bradley Cooper, è tutto questo: parla di una donna forte, nonostante una famiglia lungi dall’essere perfetta, con due bambini, delle responsabilità verso di loro e il resto della famiglia, ma che si sente anche libera di inseguire il sogno che aveva da tempo abbandonato.

Prova di nuovo la gioia di essere padrona del mondo e di se stessa, anche se per raggiungere il proprio scopo dovrà sbattere la testa contro più di un muro.

Questo è il terzo film di David O. Russel in cui ritroviamo il trio Jennifer Lawrence, Robert De Niro e Bradley Cooper. E il team compie ancora una volta la stessa magia vista ne Il lato positivo – Silver Linings Playbook e American Hustle – L’apparenza inganna. La pellicola è una semi biografia ispirata alla vita di Joy Mangano (Jennifer Lawrence), inventrice del Miracle Mop, la magica scopa per pulire i pavimenti.

Il film è la risposta ad alcune semplici domande: Cosa crea la magia di una vita? Cosa fa sì che una persona continui a provare e provare, anche dopo aver vacillato, fino al raggiungimento del successo? Ma, soprattutto, cosa trasforma tutti quegli esasperanti alti e bassi che seguono la scia del successo in un senso di gioia e di scoperta?

A raccontarlo ci pensa proprio Joy, una madre single che si trasforma in una magnate del business, esplorando quanto l’audacia e la persistenza di una visione portino le persone da una condizione assolutamente ordinaria allo straordinario momento della creazione, con la forza di volontà e tanto amore.

Spinta a creare, ma anche a prendersi cura di coloro che la circondano (la madre che vive solo attraverso i personaggi della sua serie preferita, il padre che passa da una donna all’altra e che quando è single torna a vivere da Joy, la nonnna che ha creduto in lei sin da piccola, la sorella decisamente insoddisfatta della sua vita, l’ex marito, che vive nel suo garage ed è il suo migliore amico e confidente, e i loro due bambini), Joy vivrà il tradimento, la perdita dell’innocenza e le cicatrici dell’amore mentre scopre la forza di seguire i sui sogni una volta soppressi, proprio per prendersi cura della disastrata famiglia.

Il risultato è una commedia emotiva e decisamente umana, che parla dell’ascesa di una donna, navigando il mondo spietato del commercio, il caos della famiglia e i misteri dell’ispirazione, per trovare un inflessibile fonte di felicità. Insomma, tutto gira su una singola e irresistibile idea: il fascino e le difficili prove per reinventare se stessi. Niente di nuovo, quindi: è ancora una volta il racconto dell’American Dream, tratteggiato però dalla mano fatata di David O. Russel.

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