Fumare? Non va più di moda!

di Isabella Poretti

 Basta fumare!

E chi l’ha detto? I medici? I ricercatori?

No, questa volta la moda! Da quando le celebrità hanno deciso di dire no alla nicotina, dando un modello di salute positivo ai loro fan, il numero di fumatori si è ridotto sensibilmente nella popolazione.

Tra le star italiane hanno smesso di fumare Sergio Castellitto e Virna Lisi, tra quelle straniere Ben Affleck, Daniel Radcliffe, Jennifer Aniston e Drew Barrymore. Tra i cantanti Claudio Baglioni, Nek e Alessandra Amoroso mentre oltreoceano hanno rinunciato Robbie Williams e Adele.

Nel mondo dello spettacolo è molto importante non continuare con questo vizio: le modelle e gli attori ne beneficiano per il proprio aspetto, infatti la pelle con il fumo tende a ossidarsi e a diventare meno luminosa, i cantanti invece devono preservare la propria voce e, sottoponendola ai danni della sigaretta quotidianamente, rischiano di rovinarla irreparabilmente.

È finito il tempo delle dive con le sigarette lunghe e sottili, è finito il tempo dei duri da film che parlano con la “paglia” stretta tra i denti. La dannosa abitudine del fumo è stata per molto tempo correlata anche alla moda, poiché la gestualità della sigaretta era profondamente legata alla sensualità, sia dell’uomo che della donna.

Il fenomeno era così radicato che da alcuni anni si è scoperto perfino che moltissimi attori e divi degli anni ’30-’50 (tra cui Gary Cooper, Clark Gable, Joan Crawford, Spencer Tracy, Henry Fonda, Cary Grant, John Wayne, Bette Davis), furono pagati profumatamente dalle multinazionali del tabacco per farsi immortalare sul grande schermo con la sigaretta.

Molte di queste stesse star ne pagarono poi le terribili conseguenze: John Wayne, Humphrey Bogart, Gary Cooper, Walt Disney e Betty Grable morirono infatti di cancro ai polmoni.

Possiamo chiamare la sigaretta vizio, dipendenza, ma in quegli anni era un anche un vero e proprio accessorio, quasi irrinunciabile.

Tutti fumavano, pochi erano intenzionati a smettere.

Oggi le cose sono molto diverse: se sei un fumatore e la sera al bar con gli amici vuoi farti una sigaretta, che sia estate o inverno, che faccia un caldo soffocante o un freddo immobilizzante, è necessario alzarsi dal tavolo e uscire fuori. Magari devi farlo anche da solo perché sei rimasto l’ultimo dei tuoi amici che ha ancora questo vizio.

Oggi se sei fumatore e ti presenti a un colloquio importante puzzando ancora della sigaretta che ti sei fatto dieci minuti prima potresti indisporre le persone che vai ad incontrare risultando loro sgradevole e poco curato. A niente varrà trangugiare un pacchetto intero di mentine o spruzzarsi quantità industriali di profumo: peggiorereste solo la situazione.

Da fumatrice mi rendo conto di quanto oggi il fumo e i fumatori vengano contenuti, confinati, e condannati.

E, sempre da fumatrice, direi che è davvero giusto così.

Images: copertina

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