Intervista all’associazione N.d.A, ospite allo Spazio Artepassante di Repubblica con la mostra “Delta I”

Ritornata allo Spazio Artepassante di Repubblica, ho incontrato Martino Vasconi, il presidente dell’associazione N.d.A, ed Elisa Gaia, la responsabile della sezione Arti Visive.
Il progetto Artepassante, in collaborazione con l’associazione Le Belle Arti, già Associazione delle belle arti del liceo artistico di Brera, ha dato la possibilità a questi giovani artisti di avere uno spazio dove esporre le loro opere, uno spazio pubblico dove poter cominciare ad avere visibilità.

Martino – Presidente

Com’è nata l’associazione e qual è il tuo ruolo?

Io sono entrato a farne parte in quanto fondatore e presidente. L’associazione è nata da un mio pensiero. Conoscevo tanti artisti, tanti giovani ragazzi che facevano arte, ma non c’era nulla che li riunisse, se non un legame d’amicizia.
Partendo da questo presupposto ho deciso di creare quest’associazione.
Abbiamo iniziato a muoverci seriamente qualche anno fa, con pochi risultati. All’inizio era un semplice radunarci, poi pian piano si è andato a formare il gruppo e quando abbiamo avuto la prima occasione di esporre abbiamo fatto la nostra prima mostra, che si chiamava Mostrare, in via Meda. Da lì abbiamo poi cominciato a muoverci, a progettare nuove cose, e adesso siamo qua, allo spazio Artepassante di Repubblica con Deltaprimo.

Di che cosa si occupa nello specifico l’associazione?

L’associazione si occupa di arte e di fare arte.
È divisa principalmente in tre campi. Abbiamo il reparto delle Arti Visive, per cui si intende pittura, fotografia, ma anche scultura. Abbiamo il reparto Scrittura, dove vengono prodotte poesie, saggistica e narrativa, e il reparto Teatro, che per motivi di spazi va un po’ a rilento, ma anche questo si occuperà di spettacoli di ogni genere, alcuni presi dai grandi classici e altri scritti da noi.
Sono pochi quelli che fanno parte di un solo settore all’interno dell’associazione, ci occupiamo un po’ tutti di tutte le arti.

Com’è nato il nome dell’associazione?

N.d.A è stata una scelta che è durata più di un anno. Una scelta che ha visto tirare in ballo tantissimi nomi, anche importanti, e un sacco di votazioni. Andavano tanto gli acronimi. Per un momento avevamo provato con Peacemaker, ma nessuno dei nomi che avevamo scelto funzionava. A un certo punto, uno dei ragazzi, continuando a ripetersi “nome dell’associazione, nome dell’associazione” e arrivato a “N.d.A.: nome dell’associazione, nota d’autore, nota dell’artista… N.d.A, funziona!”. Ed è piaciuto subito a tutti! Ha vinto tutte le votazioni, che prima erano scandite da pareggi e discussioni. N.d.A ha vinto su tutto.

L’esperienza con Artepassante? Positiva o negativa?

Molto positiva. Ci sono, come sempre, un po’ di problemi nell’organizzare le cose, però è riuscito tutto. Siamo riusciti a organizzarci, la mostra è venuta molto bene e lo spazio è bellissimo, molto visibile. Non pensavamo di poter ottenere uno spazio così bello in così poco tempo.

Per quanto riguarda il laboratorio?

Avremo presto un atelier nella stazione del Passante di Repubblica e non vediamo l’ora di poterci entrare e di poter iniziare a lavorarci.

Progetti per il futuro?

Sta partendo un progetto teatrale, di cena con delitto, da portare nei locali e nei ristoranti. Un progetto di fumetto, che sta prendendo piede in collaborazione tra scrittori e disegnatori. Ci piace l’idea di fare progetti in collaborazione.
C’è un progetto per una futura mostra, che per adesso teniamo ancora segreto. E ovviamente il progetto Delta Pigreco.

A proposito del progetto Delta Pigreco?

Questo progetto è molto interessante perché vede la collaborazione di ragazzi che non fanno parte di N.d.A. a cui il posto è stato assegnato assieme a noi. Sarà un progetto interessante, che permetterà la partecipazione di artisti che, pur non facendo parte dell’associazione, potranno partecipare al laboratorio.

Elisa Gaia – Responsabile della Sezione Arti Visive

Qual è il tuo ruolo all’interno dell’associazione?

All’interno dell’associazione mi ritengo un po’ un prezzemolino. Ho fatto il liceo artistico e quindi ho sempre avuto la passione per l’arte. Finito il liceo, come succede a molti, ho intrapreso una strada completamente diversa. Mi sono iscritta a lettere moderne. Ho sempre avuto una grande passione per la scrittura.
Nell’associazione appartengono sia al reparto scrittori che a quello visivo, ma questa volta in veste di responsabile.

Per quanto riguarda l’esperienza con Artepassante, positiva o negativa?

Ci siamo trovati molto bene. Penso che sia un bellissimo progetto il loro. Ci hanno dato una disponibilità di spazi incredibile, e soprattutto la possibilità di farci vedere. Spero che questa opportunità prosegua nel migliore dei modi.

Hai partecipato anche tu alla mostra, esponendo alcune delle tue opere. C’è un’opera nella quale ti rispecchi?

Sicuramente la mia opera Il cervo e il serpente. È un’opera divisa in tre parti. Una parte fotografica, fatta in collaborazione con un’amica, una tela e uno scritto.
Il giorno dell’inaugurazione, un amico mi ha fatto notare che l’opera appariva come un mio autoritratto. Inizialmente sono rimasta perplessa. Il soggetto dell’opera è un fauno, con un’espressione un po’ arcigna. Non capivo quale fosse il collegamento tra me e questa figura.
Però, ogni volta che creo un’opera, essa ha lo scopo di curarmi. Faccio sempre su di me un lavoro di arte terapia.
Mi rispecchio in quest’opera perché inconsciamente è venuto fuori un autoritratto.


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