Il blu non è un colore freddo

Blu è un progetto che coinvolge un collettivo di artisti operanti nel milanese e che si prefigge di unire le arti figurative e scultoree sotto un denominatore comune: il colore blu.

Abbiamo intervistato l’ideatore di quest’iniziativa, Guido Marcello Poggiani, per farci dire qualcosa di più sul suo progetto.

Allora Guido, come nasce l’idea di Blu?

Mi sono posto il problema di come avvicinare gli artisti a delle collettive che non fossero usuali. Per dare la possibilità a tutti di partecipare, con qualsiasi forma d’arte, ho pensato ai colori. Mi sono ispirato a tutti i grandi artisti che hanno attraversato vari periodi “rosso” “blu” ecc. Inoltre, io nei miei quadri dipingo prevalentemente il mare, quindi ho già una predilezione per il blu.
Il progetto durerà tre anni e avrà come protagonisti altri tre colori.

Come mai hai scelto proprio il blu? Nell’immaginario comune questo colore ispira generalmente tristezza, o comunque una sensazione di freddo. Ma nella natura delle cose sappiamo che non è così, ad esempio nel diagramma di Hertzspung-Russel, che viene utilizzato per descrivere la vita dei corpi celesti, le stelle più calde sono di colore blu. A te personalmente che emozioni suscita dipingere utilizzando questo colore?

A me il blu infonde calma, tranquillità, riesco a trovare la serenità in questo colore. I miei paesaggi di solito ritraggono rive silenziose, dove il blu del mare e del cielo si fondono. È un colore ad esempio usato anche in pediatria, per tranquillizzare i bambini, e non è un caso che il social network più conosciuto, Facebook, sia di colore blu.

Come hai convinto gli altri artisti a partecipare? Vi conoscevate già grazie a collaborazioni passate?

Alcuni li conoscevo già, altri ho avuto modo di conoscerli grazie a questo progetto. Adesso le varie forme di comunicazione in rete rendono molto più facile il mettersi in contatto: ho fatto un po’ di pubblicità alla mostra lanciando l’idea in rete, ad alcuni artisti è piaciuta e mi hanno scritto per avviare una collaborazione.

Se dovessi pensare ai prossimi colori da usare, quali sarebbero?

Il prossimo accoppiamento sarà tra il rosso e il giallo, colori ritenuti ‘caldi’, appunto, mentre l’ultimo incontro vedrà come protagonista il colore verde, che è un colore di transizione, è un colore molto particolare.

Nei tuoi quadri c’è spesso un rimando agli animali, come mai questa predilezione per soggetti animali anziché soggetti umani?

Ritengo che gli animali siano esteticamente più colorati e armoniosi. Nella mia mostra “RisVolti Animali” ho portato l’elemento umano e animale sullo stesso piano. In quel caso è l’osservatore ha determinare chi era più uomo e chi era più animale.

All’esposizione potrete trovare tanti altri artisti tra cui Stefano Abate, Deirdre Angela Gillies, Carlo Lombardo, Marzo Bozzini e tanti altri.

“Quando dipingo è come se scrivessi un’autobiografia. Ciò vuol dire che tutti i gesti compiuti dal mio pennello sono come impulsi dell’anima, i miei quadri non hanno mai un disegno guida che precede il colore, nascono del tutto spontaneamente. Spesso i quadri sono abbinati a una poesia oppure a un racconto, quando dipingo racconto storie. I quadri sono pieni di simboli e simbologie: una nave, che rappresenta la vita, le bolle di sapone, che rappresentano la leggerezza e il sonno”.

“Nelle mie opere ho voluto giocare con la luce e il buio, la vita e la morte. Vi è la costante e affannosa ricerca della luce, della vita, per sfuggire al buio che ognuno di noi si porta dentro”.

“Dipingo sensazioni e stati d’animo, quindi ciò che vede il mio stomaco, non i miei occhi. Nelle mie opere, difatti, spesso i volti non hanno gli occhi, penso di riuscire a esprimere meglio le mie emozioni in questo modo”.

La mostra sarà visibile presso lo Spazio Artepassante Vittoria, in Viale Molise, fino al 30 aprile 2015.


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